NSinossiTitoloAutore
1L’ultima lettera di Giaime Pintor, ventiquattrenne, al fratello Luigi, pochi giorni prima di morire dilaniato da una mina tedesca. 28 novembre 1943 (Pintor Giaime) Pintor, Giaime
2Propongo di definire il suum come la parte del sujet (nella duplice accezione francese di suddito e soggetto) non alienata e non alienabile nel diritto; si tratta dello spazio di libertà che gli appartiene al di fuori degli obblighi di legge. Il compito della giustizia non sarebbe allora né di attribuire ciò che spetta a ciascuno (cuique suum), né di difendere ciò che è già dato a ciascuno (unicuique suum) – in entrambi i casi è presupposta la conoscenza del suum di ciascuno, trasformato così in Bene comune, anche se – per il sottoscritto – non ha niente a che fare con “la difesa dei diritti u niversali dell’uomo e l’affermazione del valore assoluto della dignità della persona”, e tanto meno con il risibile “rispetto della privacy”, o dello “spazio privato del sé”. A ciascuno il suo (Manghi Moreno) Manghi, Moreno
3Questo testo riprende l’argomento di un seguito di tre conferenze tenute, in febbraio e marzo 1966, a l’École Normale Supérieure di Parigi, poi pubblicate col titolo «Les élements en jeu dans une psychanalyse» (à propos de l’analyse, par Freud, de «l’Homme aux loups») sui Cahiers pour l’analyse, n° 5, 1966, pp. 17-24. 'Ma ciò non ci impedirà di osservare che, in questa congiuntura, la fascinazione di Freud per la scena primaria - questo oggetto che egli crede finalmente di aver afferrato meglio grazie all’uomo dei lupi - lo conduce a rafforzare il paziente nella sua fissazione di essere un oggetto di idolatria. D’altronde, in fin dei conti, non è forse questo il risultato di quella segreta connivenza grazie alla quale l’uomo dei lupi diviene un vero e proprio monumento della psicoanalisi - al pari dell’idolo che era stato per sua madre - dal momento in cui Freud organizza tra i suoi colleghi psicoanalisti una colletta in suo favore?' A proposito dell'analisi, di Freud, dell'Uomo dei lupi (Leclaire Serge) Leclaire Serge
4Leggendo di recente il testo in francese, l’abbiamo trovato uno dei saggi più chiari e più importanti che conosciamo su questioni cliniche fondamentali per la psicoanalisi, quali l’evitamento immaginario della castrazione (mediante la fissazione all’analità), il passaggio dalla nevrosi alla psicosi, la denuncia della pesante responsabilità di Freud nella direzione della cura, quando decide di porre un termine all’analisi e viene accecato dalla bramosia di mettere le mani sulla scena primaria, nel caso dell' uomo dei lupi. Si tratta veramente di un piccolo classico della psicoanalisi, che abbiamo voluto riproporre in una nuova traduzione, che gli renda giustizia. ***** Postfazione: Tendenza verso l’uomo o relazione verso l’uomo? di Moreno Manghi A proposito dell'episodio psicotico che presentò l'uomo dei lupi (Leclaire Serge) Leclaire Serge
5Che relazione c'è tra il lapsus e ciò che Freud chiama castrazione? A tanto caro sangue (Manghi Moreno) Manghi Moreno
6Titolo originale : L’abandon du Père, in Philippe Julien, L’Étrange jouissance du prochain, Seuil, Paris 1995, pp. 128-140. Un saggio tanto chiaro quanto fondamentale su che cosa è veramente l'ateismo. Il no di Sygne, dopo aver tutto donato, questo no al di là della salvezza realizzata del Papa e del Re, non è né rimpianto né rimorso di quello che ha compiuto col suo sacrificio. Ma ne iscrive il limite incancellabile, l’atto finale dell’autentico ateismo : lasciar essere l’Altro. Tale è la Gelassenheit, la rinuncia, il lasciare la presa, l’abbandono di cui parlava Maestro Eckhart e che riprenderà Heidegger. Angelus Silesius l’ha scritto in un distico di fuoco in cui distingue due modi della Gelassenheit : abbandonarsi a Dio, abbandonare Dio. Abbandono del Padre e la volontà di castrazione della donna (L') (Julien Philippe) Julien Philippe
7In Opere di Sigmund Freud, vol. 11, Boringhieri, Torino 1979, pp. 101-108; ripubblicato da Sic On line (edizioni di Studium Cartello). La rinuncia pulsionale - la rinuncia delle pulsioni al godimento - in nome dell'affermarsi della civiltà (Kultur) è un passaggio necessario all'instaurazione del legame sociale o è un inganno? Acquisizione del fuoco (L') (1931) (Freud Sigmund) Freud Sigmund
8Indice di tutti i luoghi più notevoli in cui appare il lemma acting out nell’intera opera di Lacan. Acting out nell'opera di Jacques Lacan (L') - 1954-1976 - (Lacan Jacques) Lacan Jacques
9Quando le esigenze della vita sociale impongono di superare quelle soglie fatidiche dell’esistenza che mutano radicalmente lo statuto della soggettività, solcandolo tra un prima e un dopo (ciò che gli antropologi chiamano riti di passaggio), al posto dell’atto da compiere, il soggetto compie un acting out. Così, quando per esempio egli deve affrontare per la prima volta il rapporto sessuale oppure riceve la notizia che diventerà padre, egli è completamente impreparato a simili eventi, e vi reagisce mettendo in scena ciò che di essi non ha potuto assumere, riconoscere, integrare sul piano simbolico. Acting out secondo Lacan (L') (Manghi Moreno) Manghi Moreno
10Vi sono molti problemi concettuali intorno all'uso ed al significato del termine acting-out. Essi sono dovuti alle vicissitudini subite dalla parola agieren nel corso dello sviluppo freudiano e post-freudiano della teoria e della tecnica psicoanalitica, soprattutto a partire dalla traduzione in inglese di questo termine. Ci limiteremo a riassumere e a raggruppare questa problematica concettuale e queste mutazioni di significato in alcuni punti che ci sembrano essenziali. Acting-out (Turillazzi M. Stefania, Pazzagli Adolfo) Turillazzi M. Stefania, Pazzagli Adolfo
11Da Anna Freud, Das Ich und die Abwehrmechanismen, 1a ed. ted. 1936, 1a trad. ingl. The Ego and the mechanisms of defence, 1937; trad it. L'Io e I meccanismi di difesa, Martinelli, Firenze 1967, pp. 33-35. Agire nel transfert (L') (1936) (Freud Anna) Freud Anna
12Oggi Victor entrerebbe a far parte di una intera popolazione di 'ragazzi selvaggi', anzi addirittura di un 'mondo dell'autismo' con un proprio censimento annuale e proprie cittadelle. Si tratta di bambini e ragazzi fissati, come vuole un’opinione ormai tanto radicata quanto diffusa, in una Natura preistorica che li esclude assolutamente e definitivamente da ogni possibilità di legame sociale. Ineducabili, irrecuperabili, irredimibili, inaccessibili a ogni rapporto, gli 'autistici' traccerebbero una linea di confine tra Natura e Cultura, tra Umano e Inumano. In quanto alla psicanalisi: deve astenersi da chi non è accessibile al transfert e lasciare l'autismo alla neuroscienza e ai centri specializzati o può dire la sua parola? È realmente possibile una irrelatezza assoluta, priva di ogni rapporto con l'altro (senza che nemmeno la pulsione possa costituirsi) oppure si tratta di un'idealizzazione che risponde a una certa esigenza culturale? L'autismo è un 'morbo' o i genitori del bambino autistico non sono esenti da responsabilità? Se qui non affronteremo simili questioni, prenderemo intanto in considerazione quella che introduce, per la prima volta, il programma pedagogico di Itard, interrogandoci sul rapporto tra la pedagogia e il Padre in un caso così radicale come quello di Jean Itard e del suo selvaggio. Al dazio d'inferno. La pedagogia e la questione del padre (Manghi Moreno) Manghi Moreno
13L’autismo viene presentato come un morbo che colpisce il bambino geneticamente, una malattia che dura tutta la vita, con invalidità e sussidi statali assicurati. La comunicazione della diagnosi ai genitori avviene dopo un nutrito protocollo di prove la cui scientificità è inappellabile, e la conseguente cura consiste nell’addestrare il bambino perché funzioni meglio, un iperaccudimento forzato che mette sotto sequestro luoghi, incontri, trasforma gli accadimenti in pure sequenze vuote, fotografate e anticipate continuamente al bambino per farlo funzionare. Tutto ciò è esattamente il mondo autistico. Prendere in osservazione o in trattamento un bambino non deve passare attraverso una diagnosi dichiarata, controfirmata dai genitori, dalla scuola, ma esige che la difficoltà portata dal bambino venga elaborata e trasformata dai genitori nelle difficoltà che loro stessi incontrano, come individui, e il risultato di questo lavoro possa venir collegato alle reazioni del bambino. Alcune buone ragioni per non fare diagnosi al bambino (Puiatti Sandra) Puiatti Sandra
14Capitolo tratto da Otto Fenichel e i freudiani politicizzati, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1987. Il libro ricostruisce, sulla base di una documentazione in gran parte inedita, un capitolo poco noto della storia della psicoanalisi. Al centro dell’attenzione sono gli esponenti più politicizzati e radicali del pensiero psicoanalitico, da Fenichel a Reich, a Bernfeld, a Fromm. Con l’emigrazione negli Stati Uniti, l’utopia sociale e politica della psicoanalisi - questa la tesi dell’autore - soggiace a un’autentica rimozione e apre le porte alla medicalizzazione della disciplina. Americanizzazione della psicoanalisi (L') (1982) (Jacoby Russel) Jacoby Russell
15Una nuova traduzione del saggio di safouan, già edito da Spirali, di cui accogliamo senza riserve l'invito di H. Yankelevic: Si legga, riga per riga, questo testo, forse insuperabile, di M. Safouan. Amore come pulsione di morte (L') (Safouan Moustapha) Safouan Moustapha
16Traduzione di Antonello Sciacchitano e Raffaele Angelini in occasione delle Giornate nazionali di studio dall'Apli su Analisi finita e infinita, Milano, 23 novembre 1997. ***** Nella Prefazione i traduttori affermano: Perché mai l’analisi dovrebbe essere infinita, nel senso matematico del termine, diverso da quanto propone la forsennata traduzione musattiana di interminabile? Occorre precisare che in tutto l’opus freudiano il termine infinito compare solo due volte: la prima nel titolo, L’analisi finita e infinita, e la seconda alla fine del penultimo paragrafo del capitolo settimo della stessa opera (inutile cercarlo in italiano!), dove qualifica il compito etico (la tedesca Aufgabe, la francese tâche) dell’esplorazione analitica: là dove, finita la cura, comincia l’analisi vera, cioè infinita. Analisi finita e infinita (L') [1937] (Freud Sigmund) Freud Sigmund
17La questione della formazione degli analisti è sottoposta all’esperienza personale dell’autore. Egli analizza i criteri interni ed esterni della fine dell’analisi ripensando alla loro coerenza in rapporto all’assunzione della verità. In modo particolare, verrà presa in considerazione la distanza che – alla fine dell’analisi – il soggetto è supposto prendere rispetto al fantasma come sostegno delle sue certezze. Il lettore seguirà il suo sviluppo sull’antinomia fra la formazione e l’istituzione il cui ruolo resta quello della garanzia dei suoi membri e della ripresa dell’esperienza della Passe. Analista non si autorizza se non da sé stesso (L') [Safouan Moustapha] Safouan Moustapha
18L'approccio all'acting out e all'inibizione, che per Lacan delimitano i confini della psicanalisi, è affrontato in questo testo da tre punti di vista, sostenuti da numerosi esempi cosiddetti clinici: 1) Quanto più l’analista non tiene in conto la differenza tra il desiderio e la domanda (differenza che per essere individuata richiede una teoria), tanto più si espone al rischio di causare un acting out. Perché quest’ultimo si produca, è sufficiente che l’analista soddisfi in qualche modo la domanda dell’analizzante. 2) La caduta di un’inibizione sotto la spinta di una logica meramente realista, basata sulla constatazione del vero/falso, comporta il passaggio a un acting out. 3) Quando parliamo del temibilissimo acting out lo pensiamo sempre come pericoloso, violento, traumatico, foriero di conseguenze catastrofiche; non ci viene mai in mente che l’acting out può consistere nel conformarsi ai valori sociali più comuni, diffusi e approvati: il successo professionale, il matrimonio, il generare un bambino..., con i quali l'analizzante può dichiararsi guarito e considerare conclusa la sua analisi. Chi oserebbe biasimarlo? Approccio ai confini oltre i quali non può più esserci psicanalisi: l'acting-out e l'inibizione (Manghi Moreno) Manghi Moreno
19Un vento di follia sta per invadere la Francia. Un vento di follia liberticida che si copre con il velo della ragione. Non si fa che normare, regolamentare, soppesare, formalizzare tutto. Presto ci si dovrà vestire tutti uguali, mangiare le stesse cose, andare alla stessa velocità, non mostrare alcun segno di distinzione, né religioso né politico, professare la stessa opinione, denunciare il proprio vicino se si discosta dalla norma e riconoscere che lo Stato ci vuole il bene più grande, veglia su ogni istante della nostra vita e ci prepara una morte secondo le regole. Assumerò il mio proprio ministero! (Major René) Major René
20Come parlante e amante della lingua italiana oggi mi sento afflitto da una 'neolingua' omologata che ormai tutti parliamo indiscriminatamente, senza opporvi alcuna resistenza, e che mi fa pensare a quella lingua progettata a tavolino chiamata esperanto, inventata da un linguista che era un medico e che si firmava Doktoro Esperanto. L’esperanto è una lingua artificiale, astratta e senza storia, sostenuta dall’idea di una 'democrazia linguistica universale' che si prefigge di affiancarsi e forse di sostituire la lingua parlata dai popoli. Al suo confronto, la neolingua rivela un carattere ancora più inquietante: il suo affermarsi spontaneamente, come se fosse sospinta da un desiderio collettivo. È questo desiderio che cercherò qui di interrogare, esaminando alcuni dei lemmi più diffusi della neolingua... Avvertenze sulla neolingua attualmente parlata da tutti (Manghi Moreno) Manghi Moreno
21Se la si intende correttamente, la formula paradigmatica [das Kind is der Vater des Mannes] porta alla rottura con ogni psicologia del bambino. Per dire la cosa in modo radicale, supporre una psicologia nel bambino significa mirare al di fuori dell’obiettivo che Freud vuole appunto cogliere: è del Bambino che si tratta. Ciò che gli interessa non è tanto l’inconscio dei bambini – ci si arena abbastanza pietosamente nell’evocarlo, non appena uno vi si immischi – quanto l’infantile, che pone ogni soggetto inconscio sotto l’egida del Bambino. Bambino, padre dell'uomo (Il) (Assoun Paul-Laurent) Assoun Paul-Laurent
22Questa “Conversation avec Philippe Ariès” risale al marzo del 1979 ed è stata pubblicata nella primavera dello stesso anno sulla “Nouvelle Revue de Psychanalyse”, in un numero dedicato a L’enfant dans la psychanalyse. La traduzione è di Vittoria Di Qual e Maria La Torre. Il libro su cui Ariès è interrogato, L’enfant et la vie familiale sous l’ancien régime, è stato pubblicato da Plon, Parigi 1960 e tradotto con il titolo Padri e figli nell’Europa medievale e moderna da Maria Garin per Laterza, Bari 1968. Il titolo “Il bambino: dalla biologia alla storia” è nostro, e vuole essere anche un rilievo critico: riconosciuta l’indubbia importanza del libro di Ariès, tuttora immutata, e la sua collocazione tra gli studi “classici” sul bambino ? non fosse che perché ha l’enorme merito di essere il primo libro dedicato al bambino da uno storico, e di grande sensibilità e prestigio ?, rimane da constatare che la nascita di un moderno “sentimento dell’infanzia”, sconosciuto al Medioevo, nulla ci fa conoscere e nemmeno supporre dell’esistenza di un pensiero del bambino la cui scoperta dobbiamo a Freud. Bambino: dalla biologia alla storia (Il) (Ariès Philippe) Ariès Philippe, Philippe
23«Datemi una dozzina di neonati [infants] normali, ben fatti, e un ambiente opportuno per allevarli e vi garantisco di prenderne qualcuno a caso e di farlo diventare qualsiasi tipo di specialista, che io volessi selezionare: dottore, avvocato, artista, commerciante e perfino accattone e ladro, indipendentemente dalle sue attitudini, simpatie, tendenze, capacità, vocazioni e razza dei suoi antenati. [...] Si prega di notare che nel mettere in pratica questo esperimento mi è permesso di specificare il modo in cui i bambini devono essere educati e il tipo di mondo in cui devono vivere.» John Watson, Behaviorism, p. 82. Behaviorism (Watson, John) Watson, John B.
24Da Henry James, La bestia nella giungla e altri racconti, traduzione di G. La Pira, Garzanti, Milano 1984. ***** Il destino più comune dell’uomo sfuggito alla castrazione (cosa che gli fa credere di averne in serbo uno eccezionale, se non unico), il destino dell’uomo che ha rimosso il desiderio, lo troviamo perfettamente descritto nella Bestia nella giungla di H. James. E nella sua ordinarietà, così come nella sua diffusione, esso è il più terribile. Bestia nella giungla (La) (James Henry) James Henry
25Una bibliografia sull'acting out aggiornata al 2006, che comprende 163 titoli. Bibliografia generale sull'acting out Manghi Moreno
26  Bibliografia sulla Verleugnung nelle Opere di Sigmund Freud (OSF) Manghi Moreno
27Pubblicato in “L’analyse du language théologique. Le nom de Dieu”. Atti del simposio organizzato dal Centro internazionale di Studi umanistici e dall'Istituto di Studi filosofici di Roma, Roma, 5-11 gennaio 1966), diretto da Enrico Castelli, Roma, 1969, pp. 71-73. Ora in Problèmes de linguistique générale, 2, Gallimard, Parigi 1974, pp. 254-257. Blasfemia e l'eufemia (La) (Benveniste Emile) Benveniste Emile
28Dal 1951 al 1970, un prezioso Thesaurus di tutte le idee di Lacan sull'isteria. Breve storia delle idee di Lacan sulla isteria (Laznik Marie-Christine) Laznik Marie-Christine
29Pubblicato in Lettres de l’École freudienne, 1976, n°17, in occasione di una visita di Jacques Lacan a Stasburgo, dove il 26 gennaio 1975 egli risponde a una questione postagli da un cartello di lavoro su carne e parola/corpo e significante.***** È evidente che se dico che il desiderio dell’Uomo è l’inferno, non vuol dire che ci si entra per cattiveria. C’è tuttavia qualcosa che può metterci sulla buona strada, è che, la cattiveria, bisogna vedere da dove viene. Cattiveria (La) (Lacan Jacques) Lacan Jacques
30'Si è mai letto Freud?'. Ho esitato subito a rispondere di no, che non si è letto Freud, ma poi ho cercato di riflettere sulle circostanze storiche che avrebbero potuto consentire o impedire la lettura diretta dei testi di Freud. Mi riferisco all'Italia. Cattivi pensieri sulla storia della psicoanalisi (Ranchetti Michele) * Ranchetti Michele
31Quando mai capita che qualcuno ci rivolga veramente la parola, che qualcuno si rivolga effettivamente a noi ? Ciascuno è continuamente preso nella rete del discorso comune in quanto oggetto di ogni sorta di abuso linguistico. Il primo e il più diffuso di questi abusi è: diamoci del tu. Ma che cosa ci diamo realmente, quando ci diamo del tu? Che cosa ci diamo realmente quando ci diamo del tu? (Manghi Moreno) Manghi Moreno
32Offriamo qui più che altro un piccolo saggio di quel particolare stile di Lucien Isräel che ha il talento di far apparire all'improvviso, come una scoperta, ciò che è nascosto sotto gli occhi di tutti. Lo abbiamo estratto, in modo meno aleatorio di quello che può sembrare, da uno dei suoi ultimi seminari, Jenseits. Au delà (1978), precisamente il secondo dei due dedicati a Pulsions de mort (si noti il plurale), ripubblicato recentemente da Arcanes-érès nella Collection hypothèses, Parigi 2007, a cura di Jean-Richard Freymann, con una prefazione dello stesso e di Nicole Kress-Rosen del 1998. ***** Postfazione a Che cos'è la nevrosi traumatica? di Moreno Manghi. ***** --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 'L'inatteso consiste appunto nel fatto che a essere colpito è l'altro. Che la morte, la tortura, lo stupro, tutto quello che vi pare, colpisca l'altro, era inatteso, ma non aveva niente di inconcepibile; ci si sarebbe potuto pensare. Non è qualcosa di cui si ignorava l'esistenza. Non è la scoperta di una situazione che non è mai stata rappresentata o concepita. Non è un insegnamento, ma qualcosa che sopraggiunge quando non ci si pensava.' Che cos'è la nevrosi traumatica? (1978) (Israel Lucien) Israel Lucien
33Il grafo del desiderio è progressivamente elaborato da Lacan nel corso di due seminari successivi: Le formazioni dell'inconscio (1957-1958) e Il desiderio e la sua interpretazione (1958-1959); lo schema che lo costituisce sarà ripreso nello scritto Sovversione del soggetto e dialettica del desiderio nell'inconscio freudiano (1960) e rimarrà un punto di riferimento costante per tutto il suo insegnamento fino al 1974, prima del ricorso alla topologia e ai nodi borromei. Che vuoi? Esegesi del grafo del desiderio di Lacan (Dor Joel) Dor Joel
34Intervista apparsa su L’express del 31 maggio 1957, n° 310, poi pubblicata in Madeleine Chapsal, Envoyez la petite musique, Grasset, Parigi 1984, ripresa nella coll. Le livre de poche, biblio essais, 1987. ***** Traduzione inedita. Testo francese in Appendice. Chiavi per la psicoanalisi (Lacan Jacques) Lacan Jacques
35Le Cinque conferenze costituiscono una esposizione elementare, ma molto precisa delle linee essenziali della psicoanalisi, così come essa si era sviluppata fino allora. La materia è distribuita circa nel modo seguente: I conferenza: Il metodo catartico di Breuer. II: Rimozione e resistenza. III: Associazioni libere, i sogni e gli atti mancati. IV: La sessualità infantile. V: La traslazione nella analisi e i mutamenti operati dal lavoro analitico. Dalle Opere di Sigmund Freud, vol 6, Boringhieri, Torino 1974. Cinque conferenze sulla psicanalisi (1909) (Freud Sigmund) Freud Sigmund
36Il linguaggio senza parole, quello che Lacan diceva di preferire, il linguaggio matematico, quello della logica e della topologia, sembra essere quello che funziona meglio. Ma era necessario dimostrarlo in maniera così scarna, piuttosto «scientista» che scientifica? Molti fra noi se ne astengono, altri, al contrario, ne fanno la loro passione. Clinica e ricerca (Bonetti Daniel) Bonetti Daniel
37Colpire al cuore. Una Nuova Alleanza [su Colpire al cuore (1983) di G. Amelio] Colpire al cuore (Manghi Moreno) Manghi Moreno
38'Mi riferisco a una tensione che nessun accordo assoluto può temperare una volta per tutte; una tensione che tenterà di imbastire, giorno dopo giorno, più o meno in via amichevole, dei compromessi fra ciò che si enuncia del soggetto e questo 'noi' del collettivo sempre pronto a far tacere la voce discordante.' Colui che la sostiene, è analista (Leclaire Serge) Leclaire Serge
39International Journal of Psycho-Analysis, 16, 1935, pp.1-8. ***** Si è ormai scritto molto sui requisiti richiesti nel lavoro di analista, sui problemi che lo assillano in relazione al transfert e al controtransfert e sui rischi particolari a cui è esposto, quali l’espandersi di sentimenti di onnipotenza e l’abbassarsi della guardia del super-io. Non si è posta molta attenzione al problema delle compensazioni psicologiche legate alle inevitabili privazioni sperimentate dall’analista. Postfazione : Le vite degli altri, di Sandra Puiatti Compensazioni psicologiche dell'analista (Le) (1935) (Low Barbara) Low Barbara
40Uno dei saggi più famosi di Walter Benjamin in una nuova traduzione di Antonello Sciacchitano. I motivi per cui presentiamo una nuova traduzione del famoso testo di Benjamin sono di due ordini. La traduzione di Renato Solmi porge, infatti, opzioni criticabili, come la resa di Sinn con “significato”, invece che con “senso”. [...] Il compito del traduttore è allora unvicamente determinato: reinventare e riproporre un nuovo senso ogni volta, in ogni nuova traduzione. Per esempio, in questa. Compito del traduttore (Il) (Benjamin, Walter) Benjamin Walter
41This is an internet version of The Standard Edition of the Complete Psychological Works of Sigmund Freud (translated under the General Editorship of James Strachey). Complete Psychological Works of Sigmund Freud Freud Sigmund
42Brano estratto dal «Preambolo», pronunciato da Jacques Lacan il 24 giugno 1964, all’atto di fondazione dell’ École Freudienne de Paris. ***** Il peccato dello psicoanalista è il praticare la psicoanalisi come qualcos’altro da ciò che è, il farne una pratica mitigata, calmata, moderata, sedata, prestando il fianco o allineandosi al dilagare della psicoterapia, che viene a rispondere ai bisogni dell’igiene sociale. Compunzione (La) (Lacan Jacques) Lacan Jacques
43Apparso col titolo L’amour du père chez Freud, sulla rivista Littoral, n. 11-12, éditions Erès, febbraio 1984, pp. 153-168, che riproduce gli atti del colloquio Du père, organizzato dalla stessa rivista, tenuto a Parigi il 15 e 16 ottobre 1983. ***** 'Riprendendo il mito greco (di Edipo), Freud lo fa suo secondo questa sequenza significante : uccisione del padre, godimento della madre, debito degli occhi da pagare. L’uccisione è messa all’origine, come prima condizione. Ora, io propongo che questa presentazione nel suo contenuto manifesto ha per funzione di salvare il Padre, di proteggerlo. In effetti, essa copre, maschera la verità latente che non c’è successione padre/figlio, padre/figlia se non attraverso la trasmissione della castrazione.' Con Freud, al di là dell'amore del padre (Julien Philippe) Julien Philippe
44Lettura del libro di Claudio Segat, Passeggiata con mio padre, Editrice Santi Quaranta, Treviso 2011. ***** È la presenza tangibile, non più fantasmatica, di quell’heimliche che i bam-bini conoscono bene e le fiabe incarnano alla perfezione in quella metamorfosi re-pentina dei volti, delle vesti, della voce. Momenti sospesi, quando, d’improvviso, il tratto familiare, domestico di qualcuno di conosciuto lascia il posto, senza che alcun compromesso possa mitigare la cosa, a un estraneo che non si riesce ad afferrare, ad addomesticare, nel suo tratto violento e dirompente di verità. Con mio padre (Puiatti Sandra) Puiatti Sandra
45Scheda di lettura di Il concetto di fallo, in J.-D. Nasio Spiegazione dei 7 concetti fondamentali della psicoanalisi, a cura di M. Alessandrini, Edizioni Scientifiche Magi, Roma 2001, pp. 65-80 (ed. originali francesi Rivages, Parigi 1988 e Payot, Parigi 1992). ***** La scelta inequivocabilmente didattica di J. D. Nasio ci propone di riprendere in mano i concetti fondamentali dell’insegnamento di Freud e Lacan - quali ad esempio la castrazione e il fallo -, nell’intento di spiegarli, insistendo sui passaggi e gli esiti cruciali perché un soggetto possa esistere. Si tratta, dunque, di riattra-versare una serie di testi freudiani alla luce del pensiero di Lacan. Il capitolo dedicato al fallo rettifica una serie di passaggi capitali all’interno dello scenario del complesso edipico e della castrazione. Concetto di fallo (Il) (Puiatti Sandra) Puiatti Sandra
46Conferenze pronunciate alla Facoltà universitaria di Saint-Louis, Bruxelles, il 9 e 10 marzo 1960 Presentiamo in traduzione italiana inedita il testo delle due conferenze pronunciate da Jacques Lacan rispettivamente il 9 e 10 marzo 1960 a Bruxelles, su invito della Facoltà universitaria di Saint-Louis, e annunciate come delle lezioni pubbliche: Freud, concernant la morale, fait le poids correctement, e La psychanalyse est-elle constituante pour une éthique qui serait celle que notre temps nécessite? ***** Contiene il testo originale delle conferenze. Conferenze sull'etica della psicoanalisi (Lacan Jacques) Lacan Jacques
47Relazione al XII Congresso Internazionale di Psicoanalisi tenutosi a Wiesbaden nel settembre 1932. ***** In Fondamenti di psicoanalisi, vol. III, Ulteriori contributi (1908 - 1933), Psicoanalisi delle abitudini sessuali e altri saggi, a cura di Glauco Carloni e Egon Molinari, traduzione di Elena Ponsi Franchetti, Guaraldi Editore, Rimini, 1974, pp. 415 - 427. ***** --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 'Una parte notevole della critica rimossa dai nostri pazienti riguarda ciò che potremmo chiamare l’ipocrisia del lavoro professionale; quando il paziente entra nella stanza, noi lo salutiamo cortesemente, quindi lo invitiamo a cominciare le associazioni e così facendo gli promettiamo di ascoltarlo con attenzione, di dedicargli tutto il nostro interesse, di metterlo a suo agio e di far progredire il lavoro di chiarificazione. In realtà alcune caratteristiche esteriori o interiori del paziente possono a malapena riuscirci sopportabili. Oppure può accaderci di considerare la seduta come uno sgradevole intoppo, qualcosa che disturba una nostra faccenda professionale e personale di particolare importanza. Anche qui non vedo altra via di uscita che quella di scoprire in noi stessi la causa della sensazione di intoppo e di parlarne in modo esplicito dinanzi al paziente; e non solo come di un’eventualità, ma, magari, come di una realtà.' Confusione delle lingue tra adulti e bambini (Il linguaggio della tenerezza e il linguaggio della passione) (1932) (Ferenczi Sandor) Ferenczi Sandor
48Se tale sentenza non dovesse costituire quantomeno oggetto di dubbio e di discussione, ma venisse a costituire un precedente per i casi del genere, stabilendo una fattispecie, e dunque il Giudice perseverasse ad accreditare imputazioni da parte degli Ordini degli Psicologi che non contemplano nessun altro reato che quello di esercitare la psicoanalisi, allora dovremmo ineluttabilmente formarci noi, come cittadini italiani, un dubbio sull’esercizio del diritto, di cui il meno che si possa dire è che è atroce. Confutazione di una sentenza aberrante della Corte di Appello (Manghi Moreno) Manghi Moreno
49J. Am. Psychoanal. Assoc., Aprile 1956, 4, pp. 224-255, Letto per la prima volta alla Chicago Psychoanalityc Society nel maggio 1955 e all’American Psychoanalityc Association a New York nel dicembre 1955. ***** Postfazione : Lo scandalo del controtransfert di Sandra Puiatti. ***** [Revisione integrale della traduzione: aprile 2013, con l'aggiunta dei riferimenti bibliografici] ***** --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Letto per la prima volta alla Chicago Psychoanalityc Society nel maggio 1955 e all’American Psychoanalityc Association a New York nel dicembre 1955. ***** 'Tutti questi - e simili atteggiamenti - presuppongono che l'analista sia in grado di controllare coscientemente il proprio inconscio. Tale ipotesi viola la premessa di base della nostra scienza - che gli esseri umani possiedono un inconscio che non è soggetto al controllo cosciente, ma che è soggetto (fortunatamente) ad essere investigato attraverso lo strumento del transfert (e presumibilmente anche del controtransfert).' Controtransfert (1955 ) (Tower Lucia) Tower Lucia
50- La natura originaria del capire - Conoscenza psicologica e sofferenza - Il coraggio di non capire. Traduzioni inedite del capitolo XIV [Die ursprüngliche Natur des Verstehens, pp. 180-191] e XXI [Psychologische Erkenntnis un Leiden – der Mut, nicht zu verstehen, pp. 279-291] del libro di Theodor Reik Der überraschte Psychologe. Über Erraten und Verstehen unbewusster Vorgänge [Lo psicologo sorpreso. Sull’indovinare e sul comprendere i processi inconsci], Leiden 1935, a cura di Antonello Sciacchitano. Il curatore ha inoltre aggiunto due brevi commenti a conclusione dei rispettivi capitoli: «Sul tradurre verstehen e begreifen con “capire” e “comprendere”» e «Alla base del non capire c’è un coraggio matematico extrascolastico». Coraggio di non capire (Il) (Reik, T.) Reik, Theodor
51Se lo fai ancora viene il sarto e te lo taglia! Corrado - Racconto illustrato (Hoffmann H.) Hoffman H.
52“The Institutional Construction of a New Fetish: Human Life”, è il titolo del discorso tenuto da Ivan Illich il 29 marzo 1989 a un “planning event” della Evangelical Lutheran Church in America Chicago, ed è stato pubblicato nella raccolta In the mirror of the past. Lectures and addresses 1978- 1990, Marion Boyars, Londra 1992, pp. 218-231. Costruzione istituzionale di un nuovo feticcio: la vita umana (La) (Illich Ivan) Illich, Ivan
53Lettura in margine all’articolo di Moustapha Safouan Il tramonto del complesso edipico. Una revisione, in La sexualité féminine dans la doctrine freudienne, Éditions du Seuil, Paris 1976; traduzione italiana La sessualità femminile nella dottrina freudiana, Garzanti, Milano 1980, pp. 81-96. ***** 'Con lo sfacelo del complesso edipico deve essere abbandonato l’investimento oggettuale materno.' (Freud, L’Io e l’Es p. 494) --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Giungiamo qui al punto limite in cui il problema del crollo dell’Edipo è quello stesso della fine dell’analisi. (M. Safouan) Crollo del complesso edipico e la fine dell'analisi (Il) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
54Intervento al Convegno nazionale di psicoanalisi organizzato da Nodi Freudiani movimento psicoanalitico (in collaborazione con altre associazioni psicoanalitiche) Il disagio della cultura nella nostra modernità, tenuto a Milano nella sala Radetzky di Palazzo Cusani, il 12 e 13 ottobre 2013, alla Tavola Rotonda Norma e legalità. Riflessi sulla formazione. ***** 'Quello di cui vi parlerò è proprio il rifiuto del mondo in cui ogni giorno non accade niente, l’eterna inerzia dello Stesso a cui rimaniamo attaccati con tutti i tentacoli, e il mio desiderio quotidiano di distruggere, senza il quale non potrei fare quello che faccio. L’analista? Non appena lo credo, non appena penso di occupare il posto di analista, non appena mi convinco di esercitare una professione, ho la certezza che nelle mie analisi non può accadere niente. Ed ecco perché c’è una legge Ossicini: per avere la certezza che i pazienti non conosceranno mai l’ira di Dio, e resteranno per sempre pazienti. Dunque il primo rifiuto, la prima Versagung, in quanto analista, è di rifiutare di occupare il posto di analista.' Custodi della Versagung (Manghi Moreno) Manghi Moreno
55Posta in questi termini, la questione è indubbiamente mal formulata, e andrebbe riformulata chiedendosi: da chi non viene posta la differenza tra il pene e la vagina (come corrispettivo del pene), per porre invece, al suo posto, la differenza tra l'avere il fallo e il non averlo? Ora, questo chi non può certo essere il bambino, che a quell'epoca non può saperne niente, mentre può essere solo la società, che fa della presenza o dell'assenza del fallo il segno della differenza sessuale nel momento in cui la si deve constatare all'atto della nascita. È il sociale a istruire (istituire) l'inconscio sul fatto che non c'è identità del sesso femminile se non in rapporto al fallo maschile. Ma allora l'unica conclusione che s'impone è che la sessualità infantile non è altro che un fantasma dell'infantilismo sessuale degli adulti. Da una donna all'isterica (passando per l'Edipo femminile) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
56La psicanalisi non può essere difesa sostenendo la laienanalyse, che può definirsi solo negativamente rispetto alla positività medica, non riuscendo a concepire lo psicanalista altrimenti che come “non-medico” o “profano”. Non si tratta di difendere la psicanalisi ma di “demedicalizzarla”, di concepire uno psicanalista che non sia un nuovo medico freudiano. Cosa resterebbe di una psicanalisi completamente liberata dal suo retaggio e linguaggio medico, dalla sua “clinica”? Di uno psicanalista non più “missionaire du médecin”, come si proclamò Lacan? Dal nuovo medico freudiano allo psicanalista: un passaggio ancora da fare (Manghi Moreno) Manghi Moreno
57La domanda posta agli psicologi dell’infanzia, ma che vale per tutti dato che tutti gli adulti lo sono chi più chi meno, è : come può esistere una psicologia del bambino distinta e separata da quella dell’adulto, quasi che il bambino appartenesse a una specie aliena dal genus umano? In effetti, una volta che il bambino è stato isolato in un suo mondo e gli è stata imputata una speciale psicologia, sorge logicamente il problema di come comunicare con lui e di come interpretare le sue parole e i suoi comportamenti. Dal sintomo del bambino al bambino come sintomo (Manghi Moreno) Manghi Moreno
58Presentiamo in traduzione italiana uno dei capitoli più importanti della Memoria di Itard, il Quarto obiettivo della rieducazione di Victor al vivere civile: Condurlo all'uso della parola spingendolo all'imitazione attraverso la legge imperiosa della necessità. Dalla Memoria sui primi sviluppi di Victor, Quarto obiettivo (Itard Jean) Itard Jean
59«Ci sembra che il non-diritto sia ora oggettivamente dato dalla società, ora soggettivamente scelto dall’individuo». «Il non-diritto possiede […] una negatività caratteristica» . «L’uomo potrebbe benissimo perfino non avere bisogno del diritto» . Limitiamoci a introdurre la nozione di non-diritto, centro della battaglia di Jean Carbonnier contro il diritto dogmatico e il suo ideale di “pangiurismo”, lasciando che sia il lettore – spero stupefatto – a cominciare a scoprirla, in sé stesso innanzitutto, e a desiderarla, proprio con questo saggio pieno di grazia, umorismo, lirismo e femminilità, che nomina i lilia suoi impalpabili ambasciatori. Spargiamoli dunque a piene mani, quando è possibile, al posto delle norme. Lo stesso diritto ce ne sarà grato. Date lilia (Carbonnier Jean) Carbonnier, Jean
60Qual è la differenza tra tu sei colui che mi seguirai ovunque e tu sei colui che mi seguirà ovunque? Tu sei colui che mi seguirai ovunque è per lo meno un'elezione, forse unica, un mandato, una devoluzione, una delega, un investimento. Tu sei colui che mi seguirà ovunque è una constatazione, che abbiamo tendenza a sentire piuttosto dal lato della constatazione desolata. Di questo tu che mi seguirà ovunque, se ha davvero un carattere determinativo, ben presto non ne potremo piú. Se da un lato verte sul sacramento, dall'altro andrà presto dalla parte della persecuzione, inclusa nel termine stesso di seguire. J. Lacan, dal seminario 1955-56 su Le psicosi De magistro:Tu sei colui che mi seguirai (Manghi M., Sias G., Didier-Weill A.) Manghi-Sias-Didier-Weil
61Del perduto amore [su Gli innocenti (2005) di Per Fly] Del perduto amore (Manghi Moreno) Manghi Moreno
62Brano estratto da il Seminario, libro VII, L’etica della psicoanalisi (1959 -1960), Einaudi, Torino, 1994, p. 403. 'Quel che chiamo cedere sul proprio desiderio si accompagna sempre nel destino del soggetto - potete osservarlo in ciascun caso, prendete nota della dimensione - a un qualche tradimento. O il soggetto tradisce la propria via, tradisce se stesso, e lo sente anche lui. Oppure, più semplicemente, tollera che qualcuno con cui si è più o meno votato a qualcosa tradisca la sua attesa, non faccia nei suoi riguardi quel che comportava il patto - il patto qualunque esso sia, fasto o nefasto, precario, poco lungimirante, o addirittura di rivolta, e persino di fuga, non importa.' Del tradimento (Lacan Jacques) Lacan Jacques
63Il discorso del padrone (quello del giudice piuttosto che quello del medico) ci introduce alla seconda conseguenza fondamentale della regola dell’associazione libera, quella di rendere impossibile il dialogo o il colloquio, che in psicoanalisi non esistono, anzi: non possono esistere. Lo preciso perché nella famosa sentenza della Cassazione, dove per la prima volta il giudice assimila esplicitamente psicoanalisi e psicoterapia, si legge: Né può ritenersi che il metodo del colloquio (il riferimento è a quello psicoanalitico) non rientri in una vera e propria forma di terapia, tipico atto della professione medica. Non esito a dire che si tratta di un’affermazione delirante. Anche se questo delirio è agli atti come sentenza di condanna da parte di un giudice. Se nessuno ha trovato niente da dire, i casi sono due : o oramai il diritto è diventato il vero discorso del Padrone che può dire e fare dei cittadini qualsiasi cosa voglia, secondo il suo capriccio, e senza che nessuno di fronte al suo Terrore osi ribattere; o si tratta di un delirio collettivo condiviso da tutti. Delirio (collettivo?) : il colloquio psicoanalitico (Un) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
64De la perversion, in Le sexes de l’homme, Opera collettiva sotto la direzione di G. Delaisi de Parseval, Seuil, Paris 1985. ***** 'Sventuratamente, (gli analisti) rincorrono senza tregua questa chimera: ec-co perché Lacan si disperava che la psicoanalisi non fosse capace d’inventare una nuova père-version meno stereotipata di quelle che conosciamo, il che renderebbe la vita più leggera.' Della perversione (Valas Patrick) Valas Patrick
65De la structure en psychanalyse, quarto dei cinque saggi che compongono il libro collettaneo Quest-ce que le structuralisme? edito da Seuil nel 1968 con le illustri firme di Oswald Ducrot per la Linguistica, Tzvetan Todorov per la Poetica, Dan Sperber per l'Antrolpologia, Moustapha Safouan per la Psicanalisi, François Wahl per la Filosofia. Il fine dell'opera era di interrogarsi su ciò che unifica queste discipline in quanto strutturali e di misurare il mutamento che ha comportato nel loro sviluppo l'assunzione del concetto di struttura, d'altronde già trattato in termini critici. Della struttura in psicoanalisi (Safouan Moustapha) Safouan Moustapha
66Resoconto e spunti di riflessione sul libro di Jean Allouch: La psicanalisi è un esercizio spirituale? Risposta a Michel Foucault Desiderio d'analisi (Il) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
67Articolo pubblicato su Il Ponte, 1946. Dopo la breve epopea della resistenza eroica, sono ora cominciati, per chi non vuole che il mondo si sprofondi nella palude, i lunghi decenni penosi ed ingloriosi della resistenza in prosa. Ognuno di noi può, colla sua oscura resistenza individuale, portare un contributo alla salvezza del mondo: oppure, colla sua sconfortata desistenza, esser complice di una ricaduta che, questa volta, non potrebbe non esser mortale. Desistenza (Calamandrei Piero) Calamandrei, Piero
68Rivista di psicoanalisi, n. 52, (2006), pp. 149-164. Due interessantissimi colloqui sulle origini della psicanalisi italiana... e sulla sua attuale disfatta. Di generazione in generazione. Riflessioni nate da due colloqui con R. Sigurtà e B. Gatti (Langer Lidia) Langer Lionelli Lidia
69Radicalizzando quello che dice Freud, è possibile affermare che il compito dell’analista è di sfruttare i transfert amorosi sulla sua persona distruggendoli tutti a mano a mano che si producono durante l’analisi. Questa affermazione postula un’equivalenza fra l’amore edipico e l’amore di transfert e implica una differenza fra questo genere d’amore, fondato sui fantasmi incestuosi inconsci (quelli in cui, per dirla grossolanamente, la sessualità dell’uomo rimane legata alla madre e quella della donna al padre) e un genere di amore fuoriuscito dall’Edipo, che può realizzarsi appunto solo con la distruzione di tutti i transfert. Di una questione etica preliminare al trattamento del transfert (Leclaire-Manghi) Leclaire-Manghi
70Il testo di Fethi Bensalma è stato pubblicato col titolo D’un renoncement au père su Topique n. 85 2003/2004 e sulla Rivista di Psicologia Analitica 2/2004, numero dedicato a Dialoguer avec l'Islam. La psyché entre radicalisme et laicité, a cura di Lidia Tarantini, La biblioteca di Vivarium. ***** 'L'islam ha tentato di produrre nel suo edificio spirituale una rinuncia al padre per costituire la fede in Dio? Il presente studio propone una lettura della costruzione simbolica islamica a partire da tale domanda. Partendo dall'imperativo che separa Dio da ogni metafora paterna e da ogni idea di procreazione, la nostra ricerca ha cercato di interrogare il testo coranico nel suo rapporto con il testo biblico, per determinare le ragioni di una divergenza di fondo tra l'islam ed i due altri monoteismi. Abbiamo mostrato che il problema trova la sua radice nella Genesi in cui il fondatore dell'islam ha tolto l'articolazione genealogica ad Abramo per inscrivere la sua fondazione a partire dal grande racconto della paternità e dell'alleanza. Ma tale racconto l'ha costretto ad un'interpretazione che distingue la metafora paterna da Dio. Le conseguenze di questa congettura sono numerose, tanto dal punto di vista etico, quanto a livello della teoria del monoteismo.' Di una rinuncia al padre (Benslama Fethi) Benslama Fethi
71Psicoterapia e scienze umane n. 2, 2002. ***** 'Ho provato a fare una piccola ricerca. Ho isolato dai contesti in cui figurano (ed è un errore, naturalmente) alcuni concetti propri della psicoanalisi. Sempre ripetuti, usati a proposito e a sproposito, essi hanno finito per costituire una sorta di gergo, più che di lingua, di riferimento. Basta pronunciare uno di essi per sapere di che cosa si sta parlando e come si intende parlarne.' Difficili origini della psicoanalisi (Le) (Ranchetti, Michele) Ranchetti Michele
72Voce dell'Enciclopedia della psicanalisi.*****Termine usato da Freud in un senso specifico: modo di difesa che consiste in un rifiuto da parte del soggetto di riconoscere la realtà di una percezione traumatizzante, essenzialmente quella della mancanza del pene nella donna. Questo meccanismo è invocato da Freud specialmente per spiegare il feticismo e le psicosi. Diniego (Laplanche J., Pontalis J.-B.) Laplanche-Pontalis
73Nell’analisi ogni risposta alla domanda, si voglia frustrante o gratificante, riporta il transfert alla suggestione. Se Freud era stato condotto, attraverso la clinica (in primo luogo dell’isteria), il sogno, la psicopatologia della vita quotidiana, a porre il desiderio inconscio – nel suo legame con la verità – al centro dell’esperienza psicanalitica, non ne aveva però elaborato una teoria : così, per quanto il sogno fosse l’appagamento di un desiderio rimosso, lo statuto di tale desiderio era rimasto incerto, se non indefinito. La conseguenza è stata che gli analisti, nei vent’anni successivi alla morte di Freud, ne hanno approfittato per operare nella confusione teorica, e dunque pratica, fra bisogno, domanda e desiderio, e i loro rispettivi oggetti, mentre nella direzione della cura si sono orientati su concetti dallo statuto ugualmente incerto – fino a quando, almeno, non sono articolati a una teoria del desiderio –, quali la regressione e la frustrazione; infine, la mancata elaborazione di una teoria del desiderio ha prodotto una concezione della fine dell’analisi fondata sull’identificazione all’Io (ben inteso: forte) dell’analista (ego psychology). È a partire da questa situazione che il ritorno a Freud da lui promulgato, ha imposto a Lacan, negli anni ’50, l’elaborazione di una teoria del desiderio che egli formula per la prima volta in modo compiuto in La direzione della cura e i principî del suo potere . Direzione della cura: teoria del desiderio e fine dell'analisi (La) (Safouan Moustapha) Safouan Moustapha
74'Ma oggi il lapsus freudiano è oggetto di una resistenza ben più radicale e inflessibile di quella tradizionale, tipica, popolare, che tradisce la propria presunzione con l'imbarazzo o l'irritazione, non sufficienti, tuttavia, a dissimulare il senso del lapsus alle orecchie di chi ne è stato testimone in flagrante; si tratta in effetti di una resistenza molto più elaborata, che non solo si è fatta colta, perfino erudita, ma che invoca a suo sostegno nientemeno che la scienza.' Diritto di lapsus (Manghi Moreno) Manghi Moreno
75Riproduciamo, per gentile concessione dell’Autore, il primo capitolo, Fra due crisi, della Prima parte, La psicanalisi nell’epoca dei media del libro di Ettore Perrella Il disagio dell’inciviltà, Screenpress Edizioni, collana Academy, Trapani, 2012, pp. 27-44. ***** 'Il lavoro d’un analista, dal punto di vista socio-economico, in fondo altro non è che una professione come tutte le altre. Eppure gli analisti si sono dimostrati sempre abbastanza indifferenti non solo alle problematiche economiche, ma anche a quelle connesse con la gestione giuridica e politica delle professioni. Molti di loro considerano anzi la propria pratica completamente estranea a tutto ciò, tanto più che, nella loro esperienza, il denaro svolge certo una funzione essenziale, ma - come vedremo fra poco - non interviene tanto come un compenso per la loro prestazione, quanto come una condizione dell’efficacia della relazione analitica. Questo ha sempre prodotto un’asimmetria fra la psicanalisi e le altre professioni, ed ha finito per confermare, agli occhi degli analisti, che non c’era nessun problema nemmeno nella loro indifferenza per l’economia in generale.' Disagio dell'inciviltà (Il). Psicanalisi, politica, economia - Seminario 2011 (Perrella Ettore) Perrella Ettore
76Riproduciamo, per gentile concessione dell’Autore, il Prologo del libro di Ettore Perrella Il disagio dell’inciviltà, Screenpress Edizioni, collana Academy, Trapani, 2012. ***** 'Che relazione mai ci può essere fra la psicanalisi e l’economia? Crediamo che ce ne sia una da sempre, e che oggi - in un momento in cui una crisi economica che dura ormai da troppo tempo mette alla prova molte delle nostre certezze - sia importante interrogarsi su di essa. Per farlo, in effetti, ci si deve anche chiedere che cosa differenzia il mondo in cui viviamo oggi da quello in cui la psicanalisi è sorta ed ha prosperato. Anche la nostra pratica attraversa attualmente, per numerosi motivi, delle difficoltà che in passato non aveva mai incontrato. L’ipotesi che formulo in questo libro è che queste difficoltà provengono appunto da motivi politici ed economici, che gli analisti non hanno percepito in tempo, come avrebbero dovuto fare per riuscire a ricalibrare la loro pratica sulla nuova situazione socioculturale che si stava producendo.' Disagio dell'inciviltà (Il). Psicanalisi, politica, economia (Prologo) - Seminario 2011 (Perrella Ettore) Perrella Ettore
77Il Discours sur la servitude volontaire fu redatto probabilmente da Étienne de La Boétie (1530 – 1563) intorno al 1549 e pubblicato clandestinamente nel 1576 con il titolo di Il contro uno. Secondo gli ultimi studi esso fu composto nel periodo dell'università, cioè attorno ai 22 anni. Secondo l'amico Montaigne tuttavia, il discorso sarebbe addirittura precedente, scritto cioè attorno ai 18 anni. Lo riproduciamo nella traduzione di Luigi Geninazzi, Jaka Book, Milano 1979. Discorso sulla servitù volontaria (Boétie, E. De La) Boétie, Etienne De La
78Opera politica che si sforza di descrivere lo stadio rivoluzionario della vita, la morte dell’ essere di classe nella dissoluzione dell’io, del tuo, del mio. (M. Duras) Distruggere lei dice (Duras Marguerite ) Duras Marguerite
79Se dunque l'esperienza analitica non ha come scopo quello di colmare col sapere dell'analista le lacune dell'analizzante, qual è il tipo di lavoro che impegna entrambi? Divano non è il lettino. L'esperienza della psicoanalisi (Il) (Guido Stefania) Guido Stefania
80Questo breve testo muove alcuni incerti (e tardivi) passi – accostando anche autori lontani dalla psicanalisi – per cominciare a rispondere alle domande: in che contesto - sociale, politico, giuridico, epistemologico - opera l’analista? L’atto analitico, in quanto mira «a quel superamento della propria esistenza che si chiama un Soggetto» è (anche) un atto politico sui generis? Docili soggetti? (Manghi Moreno) Manghi Moreno
81Affermare che la verità richiede uno sforzo, è dire ben poco: essa implica una violenza costante! (Serge Leclaire) Dove le strade si dividono (Manghi Moreno) Manghi Moreno
82Non è il modo in cui la si pratica a definire la psicanalisi (in tal caso essa si ridurrebbe a una semplice tecnica che chiunque può applicare), ma l’habitus di chi la pratica: lo psicanalista. La specificità della psicanalisi - qui sta tutta la questione - non può essere individuata in nessuna delle sue numerose e svariate caratteristiche (la psicanalisi è al tempo stesso una cura, una ricerca scientifica, una tecnica interpretativa, un metodo da applicare in vari campi del sapere, un’etica, ecc.) ma unicamente dal confronto di ciascun psicanalista col desiderio di Freud. Dove sia(s) lo psicanalista, oggi? Gli effetti della legge 56/89 (legge Ossicini) sulla psicanalisi allo stato dell'arte (Manghi Moreno) Manghi Moreno
83Queste lezioni ci forniscono un'idea molto precisa della clinica kraepeliniana, dell'atteggiamento e delle modalità con cui si rapportava ai pazienti e alla loro sofferenza. La clinica kraepeliniana si basa su tre presupposti psicopatologici che, presentati in ordine logico, sono: I. I sintomi psichici non sono altro che anomalie dell'attività mentale o della condotta. Essi sono causati direttamente da un danno organico. 2. La soggettività del paziente, il suo mondo, le vicende della sua vita non presentano alcun interesse psicopatologico o psichiatrico. 3. Ciò che interessa non è il malato, ma la malattia di cui è egli portatore. Due presentazioni di casi clinici tratte dall'Introduzione alla clinica psichiatrica (Kraepelin Emil) Kraepelin Emil
84“Rivista di Psicoanalisi”, n. 52, (2006), pp. 177-188. Di fronte alla nuova edizione delle Opere di Freud curata da Ranchetti, Sigmund Freud. Testi e contesti, Semi confessa apertamente un sintomo, che descrive prima come uno “sconcerto” e poi come un vero e proprio “fastidio”, e si chiede: “Perché Bollati Boringhieri, che detiene i diritti della traduzione ormai classica di Freud, ha sentito il bisogno di farne un’altra?”. E perché no? – viene da rispondere – che cosa, o meglio chi avrebbe dovuto impedirglielo? E' sufficiente tradurre (bene) Freud? (Semi, A., A.) Semi Antonio
85Da Joël Dor, Le père et sa fonction en psychanalyse, érès, Point hors ligne, Ramonville Saint-Agne 2008 (Ia ed. 1998), pp. 71-75 .***** 'Nell'uomo isterico, il rapporto di desiderio con la donna è minato da un'elaborazione inconscia che ha per conseguenza il mantenimento di una confusione completa fra il desiderio e la virilità; confusione che trae origine da un'interpretazione particolare che l'isterico mette in atto nei confronti della domanda di ogni donna. In effetti, egli non percepisce mai la donna in quanto sollecitata da un desiderio che si rivolge legittimamente a un altro desiderio, ma sempre e solo come un'ingiunzione a dare prova della propria virilità. Pertanto, egli può concepire di essere desiderato da una donna solo nella misura in cui essa è supposta attendere da lui la dimostrazione che è virile. Ecco perché, nell'isterico, tutto avviene come se la relazione di desiderio si fondasse sulla necessità di dover giustificare che egli ha senz'altro ciò che gli domanda la donna: il fallo. Ma poiché nutre la convinzione immaginaria di non esserne depositario, tutto ciò che può risponderle è: Non ho il pene.' Economia del desiderio nell'isteria maschile (L') (Dor Joel) Dor Joel
86Lo sbocco del complesso edipico nel Superio, che per Freud ne è l’erede, costituisce un fallimento di quello che dovrebbe essere il suo esito normale oppure il complesso edipico in quanto tale non può avere che un simile esito? In altri termini, il Superio (che non è altro che l’amore del Padre ideale) è l’usurpatore, l’erede illegittimo del complesso edipico oppure è il suo esito inevitabile, che è poi quello della nevrosi ? Edipo di meno. Freud, Lacan, e la castrazione del padre (Un) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
87Apparso in Psicoterapia e scienze umane n. 4, 1989, pp. 28 -34. Edizione delle Opere di Sigmund Freud (L') (Boringhieri Paolo) Boringhieri Paolo
88Elenco di tutti gli scritti di Freud, in ordine cronologico [anno, titolo italiano, volume] raccolti negli 11 volumi (più quello dei Complementi) delle Opere di Sigmund Freud Boringhieri. Elenco cronologico degli scritti di Freud raccolti nelle OSF  
89Penultimo incontro (6 marzo 1989) del seminario di Lucien Isräel Revision impertinente de quelques concepts psychanalytiques (1988-1989), pubblicato in La parole et l’aliénation, Éditions érès-Arcanes, Collection «Hypothèses», Ramonville Sainte-Agne, 2007, pp. 69-76.***** 'Non passa anno in cui non si faccia un congresso sul Witz, il motto di spirito. Ma un congresso sul Witz che non faccia sbellicare la gente fino a crepare dal ridere, bisogna veramente essere in una società di psicanalisti per sopportarlo. Eppure, ci si permette di ridere a squarciagola quando si vedono dei congressi di parapsicologia, dei congressi di maghi, dei congressi di taumaturghi. È a questo che vogliamo assomigliare? Vogliamo portare al colmo la serietà rendendo serio e noioso il Witz? Se così fosse sarebbe spaventoso e ci avvicineremmo a ciò che la volta scorsa avevo scelto come titolo: «La verkümmerte Freiheit», la libertà rattrappita. Rammentatevi di quel che dicevo [...], dicevo che il desiderio, in certi lavori d’analista e anche in Freud, appariva come legato al superio, come un prodotto del superio – osceno e feroce, secondo i termini di Lacan, ma dobbiamo spingerci un po’ più lontano. È questa ferocia oscena che le persone portano sul grugno, e che rende laidi. Ecco perché uno psicanalista serio fa scappare i clienti.' Elezioni amministrative degli psicanalisti seri (Le) (Israel,Lucien) Israel Lucien
90Una svolta cruciale nella storia dell'interazione tra teoria e tecnica in psicoanalisi. Entwicklungsziele der Psychoanalyse di Ferenczi e Rank (Gli) (Accerboni Pavanello A. M.) Accerboni Pavanello Anna Maria
91'Ma come si fa davvero a credere che una società approvi e permetta la psicanalisi? Sarebbe come dire che la città ammette un’altra legge oltre la propria. Ma dopo che Sofocle ha rappresentato con l’Antigone l’avvento della legge della città e che accanto a essa non può sussistere nessun’altra legge, fosse pure quella divina o quella arcaica dei legami primordiali e ancestrali, come pensare che la città ammetta un’altra legge come quella del desiderio? Lacan sproloquiava su non si sa bene quale legge del cuore, forse non aveva letto bene l’Antigone. Molto più lucido, in queste occasioni, Bion il quale sapeva bene che cosa stava dicendo quando affermava che la società non avrebbe mai permesso la pratica della psicanalisi. Tanto che concludeva il suo ragionamento agli sprovveduti psicanalisti (italiani, in quel caso) Non sono certo che noi tutti non dovremmo essere pronti a passare alla clandestinità, come suole dirsi.' Epilogo (Sias Giovanni) Sias Giovanni
92L’articolo originale di Otto Fenichel in lingua tedesca, «Die symbolische Gleichung: Mädche = Phallus», Internat. Zeitschrift f. Psychoanalyse, 1936, Bd. XXII, Hf. 3, pp. 299 -314, è oggi irreperibile; la traduzione di Sandra Puiatti qui presentata si basa sulla versione inglese, «The Symbolic Equation: Girl = Phallus», Psychoanalytic Quarterly, 1949,18, pp. 303 -324.**** L'articolo è preceduto da Il tipo Mignon, di Jacques Lacan. Equazione simbolica : Girl = Fallo (L') (1936) (Fenichel Otto) Fenichel Otto
93Terza edizione completamente riveduta e corretta, arricchita degli estratti della seduta del 17 dicembre 1958 del seminario di Jacques Lacan Il desiderio e la sua interpretazione e da un commento di Moustapha Safouan. Era morto e non lo sapeva (Lacan Jacques) Lacan Jacques
94L'eredità presupposta [su L'eredità (2003) di Per Fly] Eredità presupposta (L') (Puiatti Sandra) Puiatti Sandra
95Costituisce il Capitolo 2, Dimenticanza di parole straniere, di S. Freud, Psicopatologia della vita quotidiana. Dimenticanze, lapsus, sbadataggini, superstizioni ed errori (1901), in Opere, vol. 4, Boringhieri, Torino 1970, pp. 63 - 68. ***** 'Il soggetto ha lamentato che la generazione attuale del suo popolo viene privata dei suoi diritti e profetizza come Didone che una nuova generazione si assumerà la vendetta contro gli oppressori. Egli ha dunque espresso il desiderio di avere dei discendenti. A questo punto gli si frappone un pensiero antagonista: Desideri tu davvero tanto vivamente avere discendenti? Ciò non è vero. Quale sarebbe il tuo imbarazzo se tu ora ricevessi la notizia che da quella persona che sai devi attenderti dei discendenti? No, nessuna progenie, pur avendone bisogno per la vendetta.' Exoriar(e) ALIQUIS nostris ex ossibus ultor [1901] (Freud Sigmund) Freud Sigmund
96Articolo « Phallus » in Enciclopaedia Universalis, Vol. 12, pp. 914-915. ***** Distinto dal termine pene, che designa l’organo sessuale maschile nella sua realtà anatomica, il termine fallo si è imposto nella teoria psicoanalitica per connotare una funzione simbolica che ha un ruolo essenziale riguardo alla corretta posizione del soggetto umano in rapporto al desiderio e che, nelle sue alterazioni, è all’origine dei differenti tipi di nevrosi e di perversioni. La funzione fallica occupa un posto essenziale nel destino soggettivo tanto dell’uomo che della donna, ed è per l’appunto ciò che, fin da subito, mostra che l’ordine simbolico nell’uomo si distacca dalla realtà biologica per imporgli la propria determinazione. Fallo nella teoria psicoanalitica (Il) (Safouan M., Conté Claude) Safouan Moustapha, Conté Claude
97Questo testo è tratto da un seminario tenuto a Strasbourg durante l'anno 1971-72 sulla Théorie de la technique psychanalytique. Apparso in « Scilicet », n. 4. Testo redatto in collaborazione con Claude Conté e rivisto dagli autori. ***** Appena abbandonata l'ipnosi, cioè appena nata la psicoanalisi, Freud ha scoperto la resistenza, descritta nel IV capitolo degli Studi sull'isteria, come un fenomeno che si manifesta durante le libere associazioni e si accresce nella misura in cui le associazioni, in apparenza senza limite, si avvicinano ad un X che egli definisce « nucleo patogeno »; la resistenza si rivela dunque in un movimento di discorso, è funzione di ciò che vi sarà prodotto, il che ormai fa porre in causa la nozione comunemente accettata della resistenza come resistenza a qualco-a dell'ordine del già costituito, confessione da fare o volere attribuito all'analista, meno ancora resistenza alla sua persona. Il nucleo patogeno, Freud lo ha inizialmente identificato con l'avvenimento traumatico, per riconoscervi in seguito il fantasma. Fantasma nella dottrina psicoanalitica (Il) e la questione della fine dell'analisi (Safouan Moustapha) Safouan Moustapha
98Faites le ménage, pas l’amour è la trascrizione del terzo incontro, avvenuto l’8 gennaio 1990. del seminario L’aliénation (1990) tenuto da Lucien Isräel alla facoltà di medicina di Strasburgo, e pubblicato, insieme al seminario Révision impertinente de quelques concepts psychanalytique (1988-1989), per i tipi di érès-Arcanes, Ramonville Saint-Ange, 2007, in un unico volume dal titolo La parole et l’aliénation nella collezione Hypothèses, diretta da J.-R. Freymann, pp. 111-120. ***** Nella psichiatria classica, e in particolare nella psichiatria tedesca, c'è qualcosa che viene chiamato Hausfrauenwahn o Putzfrauenwahn, la follia delle casalinghe. È questa follia che è spesso una forma di nevrosi ossessiva, ma in realtà, ancora più spesso, una barriera contro ciò che è diventato, direi quasi classico, chiamare depressione - che impone la frase: fate le pulizie di casa, non l'amore. Fate le pulizie di casa, non l'amore (Israel Lucien) Israel Lucien
99La medicina, come la filosofia, è una pratica essenzialistica del pensiero. Le essenze mediche sono le entità nosologiche, le malattie, tipicamente l’“ipertensione essenziale o idiopatica” o ipertensione senza causa nota. (A nessuno passa per la mente che proprio l’assetto essenzialistico impedisca di trovare la causa). [...] Le essenze sono fondamentalmente inanalizzabili, quindi si può associare loro qualunque estrinseca “contingenza”, spesso per qualche immaginaria analogia, naturalmente sempre giustificabile in nome del principio di ragion sufficiente: “Se c’è l’essenza, che è anche causa prima, ci deve essere qualche effetto che la mostra”. Fatuità del discorso sulle essenze (Sciacchitano Antonello) Sciacchitano Antonello
100Già in precedenti lavori Freud aveva sostenuto che il feticismo sorge da un conflitto derivato dalla scoperta del bambino maschio che la femmina è priva del fallo e dall’angoscia di castrazione che a questa scoperta traumatica fa seguito. Ma l’interesse di questo scritto non sta solo nella sua analisi del feticismo, bensì anche in una nuova ipotesi metapsicologica che qui è adombrata e che verrà ripresa e approfondita negli scritti successivi, La scissione dell’Io nel processo di difesa (1938) e il Compendio di psicoanalisi (1938), cap. 8: è l’ipotesi basata su casi clinici recentemente osservati da Freud secondo cui il rinnegamento feticistico implicherebbe una vera e propria scissione nell’Io del soggetto. Feticismo (1927) (Freud Sigmund) Freud Sigmund
101Articolo ntrovabile, mai apparso in francese », Fetishism : the Symbolic, the Imaginary and the Real, fu commissionato da Michael Balint a Jacques Lacan nel 1954, che lo passò a Wladimir Granoff, che lo ha scritto direttamente in inglese, con la firma congiunta di Lacan,(caso unico) e pubblicato in Perversions : Psychodynamics and Therapy, New-York Random-House Inc., pp. 265-276, 1956, PRESENTAZIONE : LACAN E GLI ALLIEVI DESAPARECIDOS DA CHI «LO SA LEGGERE», di Moreno Manghi Feticismo : il Simbolico, l'Immaginario, il Reale (1956) (Lacan J., Granoff W.) Lacan Jacques, Granoff Wladimir
102Cosa avviene e cosa si produce in un’esperienza psicanalitica? Partendo da questa interrogazione ho incontrato delle figure, cioè forme del movimento i cui contorni, spessori, colori sono espressioni della mia stessa esperienza e della meditazione su di essa. In questo senso, ogni figura è solo una postura, una disposizione della lingua nell’infinito baratro della parola. Figure dell'esperienza psicanalitica [Fallone Carmen] Fallone Carmen
103Questo contributo traccia alcune riflessioni frammentarie e rapsodiche sul tema della famiglia. Appena per indicare, dalla prospettiva psi canalitica, la rilevanza simbolica e strutturale di un significante così nodale come quello de lla famiglia. Dati i tempi proponiamo una sorta di mappa teori ca in cui l’accento è posto principalmente su alcune coordinate simboliche relative alla famiglia e ad altri significanti implicati. Fin dall'inizio (Ricci Giancarlo) Ricci, Giancarlo
104Presentazione a Giancarlo Ricci, Le città di Freud, Jaka Book, Milano 1995. Fluctuat nec mergitur (Contardi Sergio) Contardi, Sergio
105Tratto da Joël Dor, Introduction à la lecture de Lacan 1. L’inconscient structuré comme un langage Denoël, Paris 1985, pp. 114 -127. ***** 'Ma ciò su cui vogliamo insistere è che conviene occuparsi non soltanto del modo con cui la madre si colloca in rapporto alla persona del padre, ma del caso ch'ella fa della sua parola, diciamo il termine giusto, della sua autorità, in altri termini del posto che riserva al Nome-del-Padre nella promozione della legge.' (J. Lacan) Forclusione del Nome-del-Padre (La) (Dor Joel) Dor Joel
106Intervento al simposio Problemi della formazione psicoanalitica, svoltosi in occasione del 180 Congresso Internazionale di Psicoanalisi, Londra, 28 luglio 1953, pubblicato per la prima volta in Int. J. Psycho-Anal., 1954, 35; traduzione italiana di Antonio Calvano, in Michael Balint, L’analisi didattica - Chi psicoanalizzerà gli psicoanalisti?, a cura di Gino Zucchini, Guaraldi Editore, Rimini, 1974. ***** 'Per certi pazienti, o forse per molti, l'interpretazione di piccoli segni di aggressività può apparire come un comportamento realmente ostile motivato dalla capziosità e dall'irritabilità dell'analista. Un risultato verosimile di tale tecnica potrebbe essere questo: il paziente sente che l'analista ha bisogno di proteggersi dal suo odio feroce e dalle sue aggressioni, e che va pertanto tirando fuori cautamente, ma decisamente, ogni germoglio, facendo di un sassolino una montagna e dando contemporaneamente da vedere di essere immune e superiore a quale che sia odio e ostilità. Può sorgere una nascosta, insincera od anche ipocrita collusione, mentre l'analista e il paziente trattano le parvenze di emozioni come se fossero autentiche. Una via d'uscita a questa situazione di tensione è la repressione di ogni sospetto, l'idealizzazione dell'analista, l'introiezione della sua immagine idealizzata, mentre un'aggressività e un disprezzo profondi vengono riservati a quei cattivi che nella loro cieca stupidità non riconoscono e rispettano l'idolo, e, più ancora, sono odiati quei folli, irritanti e disonesti che cercano di ingannarlo.' Formazione analitica e analisi didattica [1953] (Balint Michael) Balint Michael
107Questo è un frammento inedito, databile al 1931, qui pubblicato in ante-prima mondiale. Ritrovato da Paul Roazen nel 2004 nel lascito di William Bul-litt, ora depositato alla Yale University, faceva parte della biografia del presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson, scritta congiuntamente da Freud e Bullitt ed edita molti anni dopo la morte di entrambi gli autori (Sig-mund Freud & William C. Bullitt, Thomas Woodrow Wilson, Twentyeighth President of the United States: A Psychological Study, Boston: Houghton Mif-flin, 1967, 1966; London: Weidenfeld & Nicolson, 1967. Trad. it.: Il caso Th. Woodrow Wilson, ventottesimo presidente degli Stati Uniti: uno studio psicologico. Prefazione di Franco Fornari. Milano: Feltrinelli, 1967). ***** --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il frammento, di eccezionale importanza quale sommario di psicoanalisi, che precede di alcuni anni il Compendio del 1938 (pubblicato nel 1940), è forse il testo più esplicito sul cristianesimo dovuto a Freud, e si iscrive in quel ripensamento teoretico delle origini e dei fondamenti delle religioni che costituisce, con il suo L’uomo Mosè e la religione monoteistica, la scena finale della sua speculazione. (Michele Ranchetti) Frammento inedito del 1931 (Freud Sigmund) Freud Sigmund
108Intervista rilasciata da Jacques Lacan a Emilia Granzotto pubblicata su Panorama, Roma, 21 novembre 1974. Freud. Come si fa a giudicarlo superato, se ancora non l’abbiamo interamente capito ? Di certo sappiamo che ha fatto conoscere cose nuovissime, mai neppure immaginate prima di lui. Dai problemi dell’Inconscio all’importanza della sessualità, dall’accesso al simbolico alla soggezione alle leggi del linguaggio. La sua dottrina ha messo in questione la verità, una faccenda che riguarda tutti e ciascuno, personalmente. Altro che crisi. Freud per sempre (Lacan Jacques) Lacan Jacques
109Che cosa permette al logopedista di affermare che il bambino utilizza delle onomatopee anziché delle parole? In altri termini, perché broouumm non dovrebbe avere lo stesso valore significante di macchinina? Beninteso, non si tratta qui di negare la natura del suono onomatopeico in quanto tale, ma di chiedersi se esso possa avere un valore significante; in tal caso, broouumm non sarebbe più l’imitazione del rumore della macchina ma la significherebbe. Funzione dei suoni onomatopeici nel bambino (La) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
110'Nella sua mediocrità questa Legge sembra una brutta favola ma non lo è: non meriterebbe menzione, se non fosse per l’insidia dell’antigiuridicità che essa veicola: brutta sì, favola no bensì minaccia (per il Diritto), segno dei tempi. Non è incostituzionale bensì anticostituzionale se l’intero Diritto ne acquistasse la forma, il Diritto finirebbe i suoi giorni.' Fuorilegge - La legge 56/89 o Legge Ossicini - Il reato di leso diritto (La) (Contri Giacomo) Contri Giacomo
111Un bellissimo omaggio a Giancarlo Ricci. Giancarlo Ricci (Bersan Davide) Bersan, Davide
112S. Freud, J. Lacan, M.-F. Balta, J. Sédat, M. Safouan, Il gioco del Fort / Da. L'entrata inaugurale della morte nella vita, a cura di M. Manghi. ***** Tutto il gioco si riduce a questi quattro elementi: i due vocalizzi: Fort / Da, l’attività ripetitiva del bambino intento a far scomparire-apparire, e l’oggetto: il rocchetto che simbolizza la madre; sennonché la psicoanalisi vi deduce già tutta la combinatoria da cui sorgerà l’organizzazione significante (Lacan). Gioco del Fort/Da (Il) (Freud S., Lacan J., Balta M.-F., Sédat J., Safouan M.) Freud S., Lacan J., Balta M.-F., Sédat J., Safouan M.
113Raccolta di brani estratti dai Seminari dove Jacques Lacan tratta del gioco del Fort / Da. Gioco del Fort/Da secondo Lacan (Il) (Lacan Jacques) Lacan Jacques
114Un breve quanto ottimo testo introduttivo alla funzione di simbolizzazione nel bambino, mediante il gioco del rocchetto, che fa da ponte tra Freud e lacan. Gioco del Fort/Da tra Freud e Lacan (Il) (Balta Marie-France) Balta Marie-France
115Testo estratto da S. FREUD, Al di là del principio di piacere (1920), in Opere, a cura di C. L. Musatti, IX, Boringhieri; Torino 1974, pp. 200-203. ***** Si osserva giocare il proprio nipotino, ancora nella culla, con un rocchetto di filo: tutto qui; ma, se si è Freud, ne viene fuori qualcosa di assolutamente inaudito, intollerabile, per tutti (a cominciare dagli analisti): il todestrieb, la PULSIONE DI MORTE. Giuoco del Fort/Da secondo Freud [1920] (Il) (Freud Sigmund) Freud Sigmund
116Il presente testo è la traduzione del Glossaire che suggella il primo volume di Lacaniana [da qui il titolo che abbiamo utilizzato: Glossario di Lacan(iana)], Les séminaires de Jacques Lacan, 1953 - 1963, (che è il riassunto in ordine cronologico dei primi dieci seminari di Lacan) Fayard, Paris 2001, a cura di Moustapha Safouan, che riteniamo uno dei più degni eredi del lascito lacaniano. Glossario di Lacan(iana) in 36 lemmi (Safouan Moustapha) Safouan Moustapha
117Il non avere più illusioni, non ha nulla a che fare col rancoroso e vendicativo non aspettarsi più niente da nessuno caro al nevrotico ossessivo, che ha il suo corrispettivo nella speranza irremovibile che è al cuore del desiderio dell’isterica; non è una massima ricavata dallo smacco ripetuto dell’esperienza, dalle delusioni della vita, dall’amore andato a male. Tutto al contrario, è il frutto di una rottura irreversibile con le proprie radici edipiche, con i legami di transfert del passato, e più precisamente è un’ascesi che testimonia di quel nuovo desiderio che non condivide le rimozioni in cui si rintanano comunemente i fantasmi originari. Grido di guerra dello psicoanalista (Il) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
118Questo testo costituisce il III capitolo di 'Filosofia e scienze umane nell’età dei lumi', Sansoni, Firenze 1982 (2^ ed. 2000), pp. 321-336]; ripubblicato in 'L’esistenza ferita', Feltrinelli, Milano 1999, pp. 75-88.***** 'Anch'io, infatti, sono padre di un ragazzo portatore di certi handicap psichici. Il riferimento non vuole introdurre alcun element autobiografico né, tanto meno, emotivo nelle presenti note. Vuole solo giustificare il fatto che il mio discorso (d'altronde prevalentemente storico ? sia pure di una storia intrisa di teoria) riguarderà essenzialmente l'handicap mentale e il rapporto menomazione-educazione. Quest'ultimo problema mi interessa in modo particolare soprattutto da quando, ormai molti anni orsono, un illustre specialista svizzero formulò, a proposito di mio figlio, un responso riassumibile nei seguenti assunti: 1) Benché nessuna osservazione empirica (in particolare nessun elettroencefalogramma) abbia mai evidenziato alcun vitium nel sistema cerebro-nervoso del bambino, certe lesioni ci devono essere, data la presenza di determinati comportamenti anormali. 2) Tali lesioni vanno equiparate a rotture o mancanze di alcuni micro-ingranaggi della macchina cerebro-nervosa. Di conseguenza: a) mai il bambino potrà essere normale; b) è impensabile che un intervento di tipo educativo possa produrre ut sic miglioramenti sostanziali. [...]Il responso sopra riassunto mi ha condotto a documentarmi e a riflettere su alcune questioni a mio avviso cruciali.' Handicap, Natura, Cultura. Il caso del ragazzo selvaggio (Moravia Sergio) Moravia Sergio
119Intervista pubblicata su Il Foglio, 19 settembre 2019. I conti con l'inconscio (Ricci Giancarlo) Ricci, Giancarlo
120L'impero della madre [su Decalogo 7 'Non rubare' (1988) di K. Kieslowski] (testo senza permesso di stampa). Impero della Madre (L') (Puiatti Sandra) Puiatti Sandra
121Un nuovo commento di Sandra Puiatti al settimo episodio, 'Non rubare', dell'inesauribile Decalogo di K. Kieslowski, in una prospettiva mutata rispetto al testo incluso in S. Puiatti, M. Manghi, 'A mani vuote. Il Decalogo di Kieslowski tra scandalo e falsa testimonianza' (Polimnia Digital Editions, Sacile 2015). Impossibilità perduta (L') (Puiatti Sandra) Puiatti Sandra
122Lettera di Sigmund freud alla fidanzata Martha Bernays del 16 settembre 1883. In Sigmund Freud, Lettere 1873-1939, Boringhieri, Torino 1960. ***** 'Credo di doverti ripetere tutto quel che so di lui, perché non è morto per caso, piuttosto il suo essere si è adempito, le sue buone e cattive qualità si sono unite per condurlo alla rovina, la sua vita era come composta da un poeta, e la morte ne fu come la necessaria catastrofe. [...] Cosí fu in morte come in vita, e sembra davvero che questa storia aspetti il poeta che la conservi nella memoria degli uomini. Felice colui, però, che una dolce fanciulla incatena alla vita. Non posso piú scriverti oggi, piccola Martha. Con intenso amore. Tuo Sigmund' In pulsione di morte di N. W. (Freud Sigmund) Freud Sigmund
123L’umorista « si inalbera », secondo un’espressione cara a Freud, contro il destino. Mediante una forma sottile di « ordalia verbale », offre il suo essere vacillante al giudizio dell’Altro: egli riscatta dunque in qualche modo la propria vita simbolica « scommettendola » e riguadagnandola sulla morte. Il solo criterio di riuscita è che faccia ridere. Inconscio umorista (L') (Assoun Paul-Laurent) Assoun Paul-Laurent
124Considero questa breve e limpida “comunicazione” di Serge Leclaire - priva di supponenza, di arroganza, di esibizione di sapere, di ambizione teorica, di servitù scolastica, di “professionismo” - la testimonianza di un frammento di “lavoro dell’inconscio” (o dell’inconscio messo al lavoro), unicamente dettata dalla passione per la psicanalisi, e forse dalla preoccupazione che “un’altra logica” - quella dell’inconscio - rischi di cessare per sempre di essere ascoltata (e siamo “appena” nel 1975). È un’introduzione esemplare, anzi un auspicio al “desiderio d’analisi” al di là della sua domanda, che oggi non deve più esistere “per legge”. Inconscio: un'altra logica (L') (Leclaire Serge) Leclaire Serge
125Annotazioni del traduttore di Détruire dit-elle, di Marguerite Duras, prese durante il lavoro di traduzione. Indicazioni per Détruire da un traduttore (Manghi Moreno) Manghi Moreno
126Indice analitico dell' Uomo dei lupi nelle Opere di Sigmund Freud Indice analitico dell' Uomo dei lupi Freud Sigmund
127Intervento di Laura Pigozzi al Colloquio Internazionale del Corpo Freudiano, tenutosi a Rio De Janeiro il 12-13-14 aprile 2007, sul tema 'Dimensioni del risveglio nella psicanalisi e nella cultura'. Per gentile concessione dell’Autrice. 'Le voci inanimate della modernità sembrano difficili a risvegliarsi: sono voci stereotipate, povere di prosodia e timbro; voci in cui il suono viene isolato dall’affetto. In tedesco si potrebbe dire «Stimme ohne stimmung», voci senza tonalità pulsionale, senza affetto. Utilizzo il termine affetto in senso freudiano come manifestazione della pulsione, come possibilità di saperne qualcosa della pulsione. In queste voci ripetitive, pulsione e affetto sono slegati e questo le fa risuonare come impoverite di gamma tonale, quasi fossero prive di tracce mnestiche: sono voci in cui la pulsione è mantenuta isolata dalla storia del soggetto; voci in cui il tempo sembra non contare, voci che vorrei definire senza ricordo.' Inevitabile sorprendente. La voce del risveglio (L') (Pigozzi Laura) Pigozzi Laura
128Cosa suggerisce il titolo? Il titolo richiama, da una parte, una necessità intellettuale. Ovvero la necessità che la follia sia riportata alla sua realtà «storica» e non a una presunta patologia. Che la follia sia una patologia è un affare che nasce e si consolida nelle società capitalistiche, a partire dal Settecento. Su questo piano resta ancora essenziale lo studio di Michel Foucault. Restituirla alla sua dimensione storica, togliendola dal pregiudizio psichiatrico, è uno dei modi, forse il più idoneo, a mettere in evidenza come, nel parlare della follia, si tratti di una questione di mentalità. È il modo, cioè, di mettere a nudo l’handicap intellettuale che ci costituisce quando cadiamo nella superstizione che, nel caso della Follia ritrovata, riguarda le credenze intorno alla patologia psichiatrica o alle risibili affermazioni psicologiche. Intervista a Giovanni Sias su La follia ritrovata. Senso e realtà dell'esperienza psicanalitica (Sias Giovanni) Sias Giovanni
129Ripubblichiamo questa lucidissima intervista (giugno 2011) di Alessandra Guerra a Guy Le Gaufey pubblicata originariamente sul sito www.manifestoperladifesadellapsicanalisi.it [Di Le Gaufey, autore sconosciuto in Italia, è uscito in ebook 'Appartenere a sé stessi', Polimnia Digital Editions, Sacile 2018]. Intervista a Guy Le Gaufey sulla formazione dello psicanalista Le Gaufey Guy
130Tutto il gioco si riduce a questi quattro elementi: i due vocalizzi: Fort / Da, l’attività ripetitiva del bambino intento a far scomparire-apparire, e l’oggetto: il rocchetto che simbolizza la madre; sennonché la psicoanalisi vi deduce già tutta la combinatoria da cui sorgerà l’organizzazione significante (Lacan), e addirittura l’entrata inaugurale della morte nella vita (Safouan). Lasciamo che il lettore venga guidato a questa conclusione seguendo la successione dei testi nell’ordine in cui li proponiamo... Introduzione al gioco del Fort-Da (Manghi Moreno) Manghi Moreno
131Riproduce il testo dell’Universale scientifica Boringhieri NN 39/40, per la traduzione di Marilisa Tonin Dogana ed Ermanno Sagittario, poi incluso, con alcune lievi modifiche, nell’ottavo volume dell’edizione delle Opere di Sigmund Freud, 11 volumi, a cura di Cesare L. Musatti, Boringhieri, Torino 1976, pp. 189 -611.***** PDF in formato ZIP compresso. Introduzione alla psicoanalisi - Prima serie di lezioni [1915-17 ] (Freud Sigmund) Freud Sigmund
132Riproduce il testo dell’Universale scientifica Boringhieri NN 39/40, per la traduzione di Marilisa Tonin Dogana ed Ermanno Sagittario, poi incluso, con alcune lievi modifiche, nell’undicesimo volume dell’edizione delle Opere di Sigmund Freud, 11 volumi, a cura di Cesare L. Musatti, Boringhieri, Torino 1979, pp. 115-284.***** PDF in formato ZIP compresso. Introduzione alla psicoanalisi - Seconda serie di lezioni [1932] (Freud Sigmund) Freud Sigmund
133L'isteria in 50 citazioni tratte da scritti e seminari di Lacan. Isteria in 50 citazioni (Lacan Jacques) Lacan Jacques
134Pubblicato in La Chaussée d’Antin, OEuvre psychanalytique II, Albin Michel, 2008, pp. 244 - 249. ***** 'Il soggetto si sente obbligato a prendere il partito del proprio sesso, senza poterlo. E il partito del proprio sesso non è per lui il desiderio che gli è immanente ma la Virilità che egli vuol dedicare, in omaggio, alla domanda di ogni donna - domanda che ha la forza di una legge che egli non può assumere. Fallimento o eiaculazione precoce? [...] La disfatta dell'eiaculazione precoce è un'anticipazione sul sorgere minaccioso di un godimento femminile che solo un dio, padrone dell'arma assoluta, potrebbe trasformare nella miccia che dà fuoco al suo piacere olimpico.' Isteria nell'uomo (L') (Perrier François) Perrier François
135L'isterica e il fallimento dell'etica del padrone è la traduzione di L'échec de l'éthique du maître, un capitolo dell'ultimo libro di Jean Clavreul, pubblicato postumo, L'homme qui marche sous la pluie. Un psychanalyste avec Lacan, Odile Jacob, Paris 2007, pp. 209 - 213. ***** 'Le circostanze che hanno permesso la nascita della psicoanalisi sono in se stesse molto istruttive. Si è detto che essa era stata fatta per le donne di mondo annoiate. Senza dubbio si tratta di una battuta, poco gentile sia nei confronti dello psicoanalista che dei suoi clienti. Pure, sarebbe vano negare l’esattezza e la pertinenza di una simile asserzione. Poiché la borghese ha tutte le ragioni di destare il nostro interesse, essendo il più puro e il più compiuto dei prodotti dell’etica del padrone. Su di lei convergono tutti gli ideali, traboccante com’è di beni, di case, di corredi. Essa è in qualche modo la vetrina dove esporre la più completa riuscita di uno stile di vita in cui, grazie al progresso, beninteso, non sarà nemmeno più necessario lavorare o quasi. Ebbene! È lei, per l’appunto, la burgeoise, che sotto l’etichetta dell’isteria ci viene a dire che le cose non vanno. Poiché ciò che ella non può dimenticare è che, se è pienamente soddisfatta, è a condizione di tacere. Come stupirsi dunque che siano le isteriche a aver promosso ciò che una di esse ha chiamato talking cure.' Isterica e il fallimento dell'etica del padrone (L') (Clavreul Jean) Clavreul Jean
136Quello che chiamiamo isteria è la confutazione radicale del discorso del padrone, del suo postulare un rapporto sessuale che sarebbe garantito, come un dogma o come una natura, dal fantasma della complementarietà dei sessi, della loro simmetria; un fantasma che ha parassitato anche la teoria psicoanalitica, e che ha visto in Ernest Jones il suo araldo. Nella sua teoria sessuale, che si conclude con il biblico Dio li creò maschio e femmina, egli pretende che la differenza dei sessi sia già costituita per natura fin dalla nascita, anche se ancora non realizzata nella sua pienezza, e che la sessualità proceda attraverso stadi evolutivi, che si concludono con la maturazione genitale dell'individuo, finalmente capace di realizzare un'unione sessuale al fine di riprodursi . È innanzitutto contro questa concezione che prende partito il celebre 'non c'è rapporto sessuale' di Lacan, che non è affatto una battuta provocatoria ma una rigorosa sintesi, condensata in uno slogan, del pensiero freudiano sulla sessualità, e che si fonda su tutto ciò che il discorso dell'isterica ha insegnato alla psicoanalisi. Isterica, il maitre e la questione politica dell'isteria (L') (Manghi Moreno) Manghi Moreno
137Titolo originale Itard et son sauvage, in « Les Temps Modernes », ottobre 1965, n. 233, ripubblicato in Clefs pour l’imaginaire ou l’Autre Scène, Seuil, Parigi 1969, tr. it. parziale di Paola Musarra e Luigi M. Cesaretti col titolo La funzione dell’immaginario. Letteratura e psicoanalisi, Laterza, Bari 1972.***** 'Secondo alcune filosofie, noi possiamo rappresentarci il bambino come il naturale e vergine supporto di una esperienza e di un sapere che si depositeranno in lui direttamente e senza modificazioni: queste filosofie, alcune delle quali erano ancora nuove all'epoca di Itard, sono strettamente legate ad un aspetto dei miti educativi. Cosicché esse sopravvivono, non nei filosofi, ma là dove il supporto di tali miti è necessario. Possiamo vedere con chiarezza, nel « sistema ordinario dell'insegnamento sociale », che i miti millenari possono persistervi senza produrre guasti eccessivi. Anzi, vi persistono meglio. [...] Itard si affidava a una filosofia che poteva soltanto accentuare la soggezione del suo atteggiamento ai miti. E così ha potuto credere che il momento storico, insieme con l'occasione che gli si presentava, gli avrebbe permesso di realizzare il capolavoro pedagogico, cioè l'ideale mitico, giacché gli si offriva la pura natura da educare.' Itard e il suo selvaggio (Mannoni Octave) Mannoni Octave
138Apparso col titolo' Lacan e la laienanalyse' in 'Cortesie per gli ospiti' Il problema dell’analisi condotta da non laici', Quaderno del Laboratorio di Formazione e di Lettura Psicanalitica, edizioni il Laboratorio, Torino 1997, pp. 155 -173. In occasione di questa riproposizione la traduzione è stata rivista in più punti. Jacques lacan e la questione dell'analisi laica (Vanier Alain) Vanier Alain
139La prima intervista italiana rilasciata da J. Lacan. A cura di Paolo Caruso (novembre 1966). Pubblicata in Conversazioni con Lévi-Strauss Foucault Lacan, a cura di Paolo Caruso, Mursia, Milano 1969, pp. 134-182. L’intervista a Lacan è stata rilasciata a Parigi nel novembre 1966 quando era appena uscito il grosso volume dei suoi Écrits. Il testo è apparso sulla Fiera lettera-ria del 16 novembre 1967 mutilato di circa un terzo e successivamente, in versione integrale, su Psicoterapia e scienze umane, aprile-giugno 1968. All’epoca è stata la prima intervista a Lacan uscita in lingua italiana. Jacques Lacan: conversazione con Paolo Caruso (Lacan Jacques) Lacan Jacques
140Apparso nelle « Lettres de l’Ecole freudienne de Paris », n 5. Testo rivisto dall’Autore. Ripubblicato in Étude sur l’OEdipe, Éditions du Seuil, Paris 1974 [traduzione italiana di Gabriella Ripa di Meana, Studi sull’Edipo, Garzanti, Milano 1977, pp. 42-49]. La figura del padre ideale e i suoi riflessi sul rapporto del soggetto con la verità (Safouan M.) Safouan Moustapha
141Colloquio: “L’inconscio nella modernità” - ROMA - 26-27 maggio 2006 La posizione laica (Ricci Giancarlo) Ricci, Giancarlo
142Gli interventi di Lacan in Italia alla Scuola freudiana, a cura di G. Contri, editi da Sic. Lacan in Italia 1953-1978 (Lacan Jacques) Lacan Jacques
143Riprodotto dal L’Osservatore Romano, a questa pagina : http://www.cristianocattolico.it/catechesi/etica-e-morale/laikos-cioe-che-fa-parte-del-popolo-storia-di-una-parola-che-pochi-comprendono.html. [23 Aprile 2008. Senza menzione dell’Autore]. Da tutti gli esempi appare che laikòs assume sempre uno stesso denominatore comune, equivalente a ciò che fa parte del laòs, ossia ciò che appartiene alla popolazione indigena, distinta dall'amministrazione che la governa. Laikòs. Cioè che fa parte del popolo (L'Osservatore romano) Romano Osservatore
144Il commento di Freud all'interpretazione di Jekels delcosiddetto 'lapsus delle dodici dita'. ***** 'Per quei lettori infine che non rifuggono da un certo sforzo e ai quali la psicoanalisi non è sconosciuta, voglio aggiungere un esempio da cui si può vedere in quali profondità dell'animo può condurre anche l'indagine di un lapsus verbale.' Tratto da da S. Freud, Psicopatologia della vita quotidiana (1901), in Opere, vol. 4, Boringhieri, Torino 1970, pp. 143 - 145. Lapsus delle dodici dita (Il) [1913] (Jekels Ludwig) Jekels Ludwig
145In Sandor Ferenczi, Fondamenti di psicoanalisi, a cura di Glauco Carloni e Egon Molinari, Guaraldi, Rimini 1973, vol. II, pp. 97 -102. ***** 'La intenzionalità del lapsus presunto è espressa molto bene dalla seguente battuta un po' sfrontata: Mi scusi se l'ho urtata! dice uno studente nel superare un passante; Ma lei non mi ha urtato affatto! risponde quello; Posso sempre rimediare ribatte lo studente, e gli assesta un poderoso colpo nei fianchi. Nella barzelletta la tendenza che si nasconde dietro il lapsus presunto viene smascherata e tradotta in azione, mentre di solito ci si rallegra invece di aver riconosciuto il proprio errore e di essere sfuggiti a un pericolo immaginario.' Lapsus presunti (I) [1915] (Ferenczi Sandor) Ferenczi Sandor
146La leggenda di San Giuliano raccontata da Jacopo da Varagine ci rivela che un figlio non può sopportare che il padre e la madre, da sempre immaginati come una 'coppia genitoriale' asessuata, possano mostrarsi come un uomo e una donna che si desiderano; ci rivela, in altri termini, che noi, in quanto figli, non riusciamo a considerarci come il frutto generato dell’amore di un uomo per una donna, di una donna per un uomo. Perché questo pensiero ci è così intollerabile? ***** Si veda anche Moreno Manghi, Un fantasma edipico: la 'coppia genitoriale'. Leggenda di san Giuliano (La) (Jacopo da Varagine) Jacopo da Varagine
147Lettera a un futuro analizzante che è stufo delle psicoterapie presunte brevi e che non vuole più sorbirsi gli psicotropi che prende malvolentieri. Lettera a un futuro analizzante (Louka Jean-Michel) Louka Jean-Michel
148Recensione a Gabriella Ripa di Meana, Dialogo immaginario con Jacques Lacan, edizioni nottetempo, Roma 2010. ***** 'Quanto agli analisti, nel corso del tempo hanno difeso l’immortalità di Freud (e di Lacan) piuttosto che ascoltare senza compromessi l’inconscio: il proprio inconscio e l’inconscio della civiltà.' Lettura di G. Ripa di Meana, Dialogo immaginario con Jacques Lacan (Puiatti Sandra) Puiatti Sandra
149Dopo la conferenza di Lacan al Collège de Médecine (1966), la sentenza di colui che a quella tavola rotonda rappresentava per autorità e prestigio la categoria dei medici, il dottor Pierre Royer, è senza appello: la psicanalisi non può avere un posto nella medicina, così come la medicina non può avere un posto nella psicanalisi. Proprio grazie a ciò, la psicanalisi ha potuto sopravvivere per un altro quarto di secolo dopo quella conferenza, pur continuando ambiguamente a spacciarsi, per esigenze di mercato, per una specializzazione della professione medica e a servirsi di una terminologia promiscua (diagnosi, anamnesi, etiologia, patologia, cura, guarigione, medico, paziente, malattia, caso clinico, ecc.) che nessun analista ha mai messo in discussione. Solo la completa separazione dalla sua ambizione medicale, con il riconoscimento che non è una cura in qualsivoglia accezione (nemmeno attraverso la parola) e la rinuncia alla pretesa di avere il suo posto in società, avrebbe forse dato alla psicanalisi una possibilità di giocarsi il suo futuro, senza essere assimilata e dissolta nell’organizzazione mondiale del diritto alla salute. Lettura di Il posto della psicanalisi nella medicina di Jacques Lacan (Una) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
150Articolo pubblicato in Tempi, maggio 2019. Come sfuggire al giogo di un’epoca che ci vuole tutti eterni bambini (cioè perfetti consumatori) in preda a ogni capriccio? Liberi perché figli (Ricci Giancarlo) Ricci, Giancarlo
151Una linea di lettura de L'ostaggio, di Paul Claudel. Linea d'ombra del desiderio (La). Da Antigone a Sygne (Puiatti Sandra) Puiatti Sandra
152'Nessuno più di uno psicanalista ha chiaro e presente quanto affermava José Ortega y Gasset quando scriveva della credenza sulla lingua, che sia cioè possibile un uso e un senso comune della lingua, un semplice «modo di parlare» attraverso cui si ha l’illusione di capirsi. L’illusione di una lingua comune, la lingua madre, che consenta un semplice «modo di parlare» e di dire è accarezzata dagli uomini, che s’illudono di capire di più se si parlano che se stanno in silenzio. Non è un caso che la lingua come «strumento di comunicazione» non sia mai stato un concetto accolto dagli psicanalisti.' La lingua è la nostra illusione e la nostra lacerazione. Lire n'est pas savoir (Sias Giovanni) Sias Giovanni
153'Anche se lo statuto della psicoanalisi è per il momento risparmiato in Francia, non potremmo ignorare la minaccia che pesa sull’avvenire. Lo testimonia quello che è accaduto in altri paesi dove la psicoanalisi è stata inglobata nella regolamentazione generale degli atti di cura, di quelli chiamati psi in particolare. Pertanto, la nostra Associazione si è impegnata fin da principio in questo dibattito con altre Società psicoanalitiche al fine di difendere la nostra pratica e di distinguere l’analisi dalla cura terapeutica. L’una e l’altra dipendono da concezioni antinomiche del sintomo - del posto che occupa nella struttura -, che fanno capo a pratiche dalle finalità totalmente divergenti.' Logica del Bene e pratica dell’analisi (Hiltenbrand Jean-Paul) Hiltenbrand Jean-Paul
154'Male detti mali' costituisce il primo capitolo del libro di Gabriella Ripa di Meana, Il sogno e l’errore, Astrolabio, Roma 2008, pp. 7-49. ***** 'Un atto mancato, un sogno, un errore sono occasioni che il soggetto, nel corso della sua esistenza, non dovrebbe dissipare. Sono occasioni eversive di conoscenza.' Male detti mali (Ripa di Meana Gabriella) Ripa di Meana Gabriella
155Da molte parti è stato lanciato negli ultimi anni l'allarme per il pericolo di sparizione che la psicanalisi corre in questa società. Noi sottoscritti ci associamo pienamente a queste preoccupazioni e lanciamo questo appello per contribuire alla difesa della psicanalisi. Sarebbe un errore pensare che la psicanalisi, che ha rappresentato un enorme passo avanti nella conoscenza e nella ricerca attorno ai temi della psiche umana, rappresenti un patrimonio solo per chi svolge il mestiere di psicanalista o per chi intraprende un'analisi. Al contrario, la psicanalisi ha contribuito all'avanzamento di molteplici settori, da quello educativo a quello della comunicazione, dalla ricerca filosofica e sociale fino a quella scientifica. Difendere la psicanalisi, dunque, non vuol dire difendere un settore ed una pratica specifica; vuol dire difendere un patrimonio di tutti, a profitto dell'intera società. Manifesto per la difesa della psicoanalisi (AA.VV.) Autori Vari
156La traduzione italiana del Manifesto per la psicanalisi, opera collettiva di sei psicanalisti francesi, Sophie Aouillé, Pierre Bru, Franck Chaumon, Guy Lérès, Michel Plon, Erik Porge, ha inaugurato la nuova collana Libertà di psicanalisi, Edizioni ETS - Pisa. ***** 'Ma, quali che siano i diplomi e le competenze che egli possiede, uno psicoanalista ha a che fare con una pratica che non si riduce ad applicare delle conoscenze. Ciascuna psicoanalisi è un'esperienza singolare che sovverte ogni programma e ogni garanzia a priori. Essa si fonda su un rapporto al sintomo che mira a estrarne la verità e non a sradicarlo in funzione di una normatività. In questo senso, è antagonista di ogni psicoterapia. D'altronde, anche quando i suoi effetti terapeutici sono appurati, bisogna ricordare che la psicoanalisi è nata dal rifiuto di subordinare la sua azione alla suggestione, e anche in questo essa è diversa dalla psicoterapia.' Manifesto per la psicoanalisi (AA.VV.) Autori Vari
157Un marchio analista? Bisogna che l’analista o chi aspira a esserlo si senta in una posizione ben scomoda per cercarsi delle garanzie dappertutto... Marchio (Chauvelot Diane) Chauvelot Diane
158Un'analisi, capitolo per capitolo, del Disagio nella civiltà per aiutarci a riconoscere la medicalizzazione della vita psichica nella teoria e nella vita di Freud, così da poterla separare, quanto meno teoricamente, dalla psicanalisi, perché non si riduca a psicoterapia. Medicalizzazione freudiana della vita psichica - Il disagio nella civiltà (La) (Sciacchiatano A., Radice D.) Sciacchitano-Radice
159Un saggio fine e ben documentato sulla presa di possesso, o conquista dell'isteria (che diventa storicamente un'entità clinica) da parte della medicina, che a sua volta la sottrae alla giurisdizione secolare della Chiesa. Storicamente si può individuare una svolta in quel movimento di annessione con cui i fenomeni religiosi entreranno nell’ordine della medicina: il rovesciarsi della critica medica, fino a quel tempo utilizzata dalla chiesa, contro la chiesa stessa; e ciò a partire dalla nozione, già acquisita dalla medicina positivistica del XIX secolo, di “malattia mentale”, sotto il cui nome le possedute vengono rivendicate... a condizione di escludere dal sapere del medico le loro 'vergogne': l’isterica viene resa degna della scienza soltanto con l’esclusione di tutto quanto ha a che vedere con la sessualità. Medicizzazione dell'isteria (La) (Wajeman Gérard) Wajeman Gérard
160La Mémoire sur les premiers développement de Victor de l'Aveyron (1801) e il Rapport sur le nouveaux développements de Victor de l'Aveyron (1806), in edizione integrale francese, con una Prefazione inedita di P. Folliot. Mémoire et Rapport sur Victor de l'Aveyron (1801 e 1806) (Itard Jean) Itard Jean
161'Il silenzio è soprattutto là dove lo si sente, nel deserto, specialmente nelle oasi, o anche nell’alto mare aperto. Il silenzio, là dove lo si ascolta, là dove lo s’intende, è la sola cosa che preferisco alla musica. Questo silenzio non ha niente a che vedere col silenzio in psicanalisi. Il silenzio in psicanalisi s’integra interamente al discorso, come un momento di questo discorso.' Momento di silenzio in cui qualcosa vacilla (Un) (Safouan Moustapha) Safouan Moustapha
162I dieci film che compongono il celebre decalogo di Krzysztof Kieslowski raccontano con un linguaggio laico e sensuale, l'etica di un soggetto sconosciuto: il soggetto del nostro inconscio. Il loro fascino e la loro poesia ne hanno fatto un oggetto di culto, non solo tra gli amanti del cinema. Nel libro di Gabriella Ripa di Meana quelle dieci storie vengono meditate e scandagliate come se riguardassero l'amore, le leggi, il dolore e la morte di ciascuno di noi. Diventa così possibile ritrovarsi a interrogare il mistero di ogni giorno. Il risultato è una 'storia dell'anima', in cui l'etica si confronta con i desideri più segreti dell'essere umano. 'Conta moltissimo, nella mia vita, la possibilità di far riferimento a modelli invisibili', ha dichiarato Kieslowski. Ed è sulle tracce di quei 'modelli invisibili' che muove questo libro. Morale dell'altro. Scritti sull'inconscio dal Decalogo di Kieslowski (La) (Ripa di Meana Gabriella) Ripa di Meana Gabriella
163'Questo ci farà riflettere su ciò che accade al risveglio, perché se il desiderio di dormire si trova, attraverso l’intermediario del sogno, fino a tal punto in complicità con la funzione del desiderio in quanto tale, in quanto si oppone alla realtà, chi ci garantisce che, uscendo dal sogno, il soggetto sia più difeso contro il desiderio per il fatto di inquadrare ciò che egli chiama realtà? Il momento del risveglio non può mai essere che un breve istante, quello in cui si cambia di sipario.' (J. Lacan) Motivo del risveglio attraverso i seminari di Jacques Lacan (Il) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
164“Rivista di Psicoanalisi”, n. 52, (2006), pp. 129-148. « La mia generazione è stata formata più da Musatti che dalle Opere di Freud». Musatti e le Opere di Freud (con un'intervista a Renata Colorni) (Reichmann Rodolfo) Reichmann Rodolfo
165Un testo di Lacan estratto dalla seduta del 21 gennaio 1959 del seminario, tuttora inedito, Il desiderio e la sua interpretazione (1958-1959), ma in se stesso perfettamente autonomo e compiuto, sul momento liminare in cui il bambino comincia a parlare. Nascita della metafora nel bambino (La) (Lacan Jacques) Lacan Jacques
166Né garantita né rispettabile è la psicanalisi, come mostra col suo stile inconfondibile Wladimir Granoff in un passaggio di un’intervista del 1987, Lacanien ou pas?, rilasciata a Danièl Levy e ripubblicata in Lacan, Ferenczi, Freud, Gallimard, Paris 2001 pp. 61-64. Né garantita né rispettabile (Granoff Wladimir) Granoff Wladimir
167Dal biasimo di una bambina di dieci anni a Edipo a Colono, dalla Versagung (disdetta della promessa) al rango di Figlio, con sullo sfondo la tragedia dei migranti e la questione in gioco tra analista e analizzante. Non si fa così con un figlio! (Manghi, M.) Manghi, Moreno
168Muriel Gardiner depositò queste note alla Library of Congress, Archives Freud, Washington, e ne diede una copia a Kurt Eissler per il suo articolo «Comments on Erroneous Interpretations of Freud’s Seduction Theory» (Journal of the American Psychoanalytic Association, 1993, vol. 41, n° 2, p. 571-583). Le note trattano essenzialmente del caso dell’ Uomo dei lupi, a partire dal ritrovamento di un ricordo non menzionato nel Supplemento alla « storia di una nevrosi infantile » di Freud. Questo ricordo rende possibile un punto di vista interamente nuovo sul caso e sulla sua costruzione, se non addirittura sulla scena centrale della nevrosi. Non ci risulta che queste note finora siano mai state pubblicate in italiano. Prima traduzione italiana Note inedite a proposito dell' Uomo dei lupi [1930] (Mack Brunswick Ruth) Mack Brunswick Ruth
169Notes on memory and desire è stato pubblicato su «Psycho-analytic Forum», 1967, vol. II, n° 3, (pp. 271-280); la traduzione di Parthenope Bion Talamo che qui presentiamo è stata pubblicata su «Il piccolo Hans», rivista di analisi materialistica, n. 69, primavera 1991, pp. 217-221. ***** 'Ogni seduta psicoanalitica non deve avere nessuna sto­ria e nessun futuro. Quello che si «sa» del paziente non ha nessuna ulteriore importanza: o è falso o è irrilevan­te. Se entrambi, paziente e analista, lo «sanno», è obsole­to. Se lo «sa» il primo ma non il secondo, allora è in atti­vità una difesa o un elemento della categoria [...] della Griglia. L’unica cosa importante in qualsiasi seduta è quel­la che è sconosciuta. Non si deve permettere a nulla di distrarre l’attenzione dall’intuirla. In qualsiasi seduta, ha luogo un’evoluzione. Dal buio e dall’informe, qualcosa si evolve'. Note su memoria e desiderio [1967] (Bion W. R.) Wilfred R. Bion
170Le celebri Note sul bambino di Lacan, conosciute anche come Note a Jenny Aubry costituiscono un progresso teorico di Lacan riguardo al rapporto duale madre-bambino. Note sul bambino (Lacan Jacques) Lacan Jacques
171Articolo pubblicato per gentile concessione della Casa Editrice Spirali: http://www.spirali.com/. Prima edizione in AA.VV., In materia d’amore. Studi sul discorso isterico, Spirali Edizioni, collana-rivista internazionale di psichiatria, anno I, numero 2, Milano novembre 1980, pp. 126 -141. ***** Con una chiarezza eccezionale, Lang ripercorre la nozione di padre nell'intera opera di Freud, fino al suo approdo, quasi senza soluzione di continuità, al significante del nome del padre in Lacan. Nozione di padre in Sigmund Freud (La) (Lang Hermann) Lang Hermann
172Pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 23) dell’Unità nella sezione “Cultura”, il 19 febbraio 2006. “Temo però che la cultura italiana stia in tal modo rischiando di bruciare il grande patrimonio acquisito con la profonda assimilazione linguistica e filologica del pensiero freudiano, dovuto alla impresa di Cesare Luigi Musatti”. Nuovo Freud riveduto e scorretto (Un) (Reitani, Luigi) Reitani Luigi, Luigi
173Dalla Carta sobre el bachillerato (1873) alla Carta a Charles Berg sobre su libro War in the mind (1939), 205 testi di Freud (più quelli in Appendice), ben curati, raccolti in un unico file *.PDF di 3509 pagine (tutte le versioni di Acrobat Reader), con i relativi segnalibri per spostarsi rapidamente lungo i testi. Obras de Sigmund Freud en lengua española Freud Sigmund
174Le opere complete di Freud in 23 file in formato .*RTF (contenuti in un'unica cartella *.ZIP compressa), leggibili pertanto da qualunque elaboratore di testi. Obras de Sigmund Freud na língua portuguesa Freud Sigmund
175Edizioni curate, più che da amici volontari (bénévoles), come si definiscono, da autentici amatori, in modo esemplare, sia nella formattazione e nell'impaginazione che nel vero e proprio aspetto editoriale (riproduce le storiche edizioni a stampa delle più prestigiose Case Editrici francesi). PDF compresso in formato zip. Oeuvres de Sigmund Freud en langue française Freud Sigmund
176Articolo tratto dall'Enciclopedia della psicanalisi, a cura di Jean Laplanche e J. B. Pontalis, Laterza, Bari 1974. Oggetto transizionale (L') (Laplanche J., Pontalis J-B.) Laplanche-Pontalis
177Voi foste, sì, per una notte fino all'aurora nel posto dove qualcosa ha poi ceduto: il centro degli sguardi. Pubblicato nei Cahiers Renaud-Barrault, Paris, Gallimard, 1965, n° 52, pp. 7-15, poi in Marguerite Duras, Paris, Albatros, 1975, pp. 7-15 ; ripreso in Jacques Lacan, Autres écrits, Paris, Éditions du Seuil, 2001, pp. 191-197. Omaggio reso a Marguerite Duras, del rapimento di Lol V. Stein (Lacan Jacques) Lacan Jacques
178Dal Manifesto, 6 febbraio 2003. ***** 'Timpanaro che, con una punta di civetteria, si definisce un oscuro medico condotto della critica testuale (era in realtà un grandissimo clinico) sembra avere individuato nella Psicopatologia della vita quotidiana una sorta di avamposto, conquistato il quale sarebbe stato possibile mettere in crisi - per linee interne e conformandosi forse ai suggerimenti di Gramsci sulla guerra di posizione - l'intero sistema della psicoanalisi. [...] L'attacco è frontale, condotto con il dispiegamento di mezzi che la formidabile competenza filologica di Timpanaro e la sua ammirevole chiarezza espositiva gli permettevano.' Ombra di Freud sull'inconscio di Timpanaro (L') (Lavagetto Mario) Lavagetto Mario
179Relazione pronunciata (in parte) al convegno internazionale L'opera di Freud a cinquanta anni dalla morte, svoltosi a Bologna dal 12 al 14 maggio 1989. Tratto da Psicoterapia e scienze umane, n° 4, 1989. Opere di Sigmund Freud (Le) (Ranchetti Michele) Ranchetti Michele
180Relazione tenuta in occasione del VI Congresso internazionale di psicanalisi (L'Aia, settembre 1920). Pubblicato su Imago. Linguaggio, poesia e musica nella psicanalisi (1913-1935), a cura di Ettore Perrella, Shakespeare & Company 1983. Origine delle parole infantili papà e mamma (L') (1920) (Spielrein Sabina) Spielrein Sabina
181Lo Stato è disposto ad ammettere (non a permettere o ad autorizzare, ma ad ammetterne l’esistenza al di fuori dalla sua sfera giuridica) l’esistenza di “resti” che sfuggono alla rappresentazione politica, quelle terre di nessuno dove, se così si può dire, il soggetto può allocare quella parte di sé stesso inalienata e inalienabile che è la sua “mancanza-a-essere”? Una simile questione ci riguarda tutti, oggi più che mai, e le attuali vicissitudini giuridiche della psicanalisi ne costituiscono il sintomo. Perché il pericolo più grande consiste proprio nel fatto che lo Stato si arroghi il diritto di annettersi quei resti e di farne oggetto di norme. E non si tratta del fatto che lo Stato non deve annetterseli, ma del fatto che non può annetterseli: la sfumatura è cruciale. Origine politica della psicanalisi e la questione del (suo) vuoto giuridico (L') (Manghi, M.) Manghi, Moreno
182'Vi prego dunque di fermarvi un istante su questo. Siete al declino di una giornata di tempesta e di fatica, considerate l'ombra che comincia a invadere ciò che vi circonda, e vi viene in mente qualcosa, che s'incarna nella formulazione LA PACE DELLA SERA...' Pace della sera (La) (Lacan Jacques) Lacan Jacques
183La grande chiarezza didadittica di Joel Dor al servizio di uno dei temi cruciali della psicoanalisi, a cui Lacan ha dato un contributo determinante. Capitoli tradotti dal libro Le père et sa fonction en psychanalyse, Éditions érès, coll. Point Hors ligne, Parigi 2008 (1A ed. 1989), pp. 8 - 51. Padre e la sua funzione in psicoanalisi (Il) (Dor Joel) Dor Joel
184Riporta tutti i luoghi più notevoli in cui appare il lemma 'padre' nell’intera opera di Lacan. Padre nell'opera di Jacques Lacan (Il) - Tomo 1 : 1951-1958 Manghi Moreno
185Riporta tutti i luoghi più notevoli in cui appare il lemma 'padre' nell’intera opera di Lacan. Padre nell'opera di Jacques Lacan (Il) - Tomo II : 1958 1963 Manghi Moreno
186Come non accorgersi che l’isteria non è una malattia ma una lotta, condotta con tutte le armi peculiari dell’arsenale isterico, lotta che ha come posta in gioco la costruzione di una sessualità femminile rimasta en souffrance, al tempo stesso in sofferenza e in giacenza? Parola d'isterica sulle vere ragioni della mastectomia di Angelina Jolie (Manghi Moreno) Manghi Moreno
187In Fondamenti di psicoanalisi, I, Le parole oscene e altri saggi, a cura di Glauco Carloni e Egon Molinari, Guaraldi Editore, Rimini 1972, pp.124-137. Parole oscene : saggio sulla psicologia della fase di latenza (Le) (1911) (Ferenczi Sandor)) Ferenczi Sandor
188Pas-tout Lacan è un archivio che raccoglie tutti i documenti di Lacan in lingua francese (scritti, articoli, conferenze, risposte, interviste, colloqui, lettere, ecc.), escluso i seminari, che vanno dal 1926 al 1980. Esso ammonta a circa duemila pagine fitte che si presentano una di seguito all'altra come un rullo, senza alcun indice o sommario. Si cercherà qui di conferirgli un minimo di ordine (formattazione, impaginazione, sommario, segnalibri, indicizzazione delle parole, ecc.) per ritrovarne più agevolmente e rapidamente i riferimenti per la lettura. I testi sono raccolti per decadi in un unico file in formato PDF. Pas-Tout Lacan [PDF] Lacan Jacques
189Fear of breakdown: a clinical example è stato pubblicato nel 1974 sulla «International Review of Psycho-Analisis», ma è probabile che la stesura fosse precedente: la data sembra essere il 1963 in occasione di una conferenza tenuta da Winnicott presso la Davidson Clinic di Edimburgo. 1963 infatti è la data riportata sull'articolo ed è accompagnata da un punto interrogativo. La traduzione che qui presentiamo è stata pubblicata su «Il piccolo Hans», rivista di analisi materialistica, n. 63, autunno 1989, pp. 123-139, a cura di Luca Rosi e Manuela Trinci. 'Nell’opera di Winnicott, il termine mental breakdown compare alla fine degli anni ‘40 quando, occupandosi dello sviluppo emozio­nale primario del bambino, nota come ogni qualvolta i processi maturativi non si siano compiuti sino in fondo vi sia il pericolo di «un disordine o di un crollo mentale» che, quale risultato di una se­rie di fallimenti di altri tipi di difese, riconduce il soggetto al primi­tivo stato di non integrazione.' Paura del crollo [1974] (Winnicott Donald) Donald W. Winnicott
190Estratto da S. Timpanaro, Il lapsus freudiano, La Nuova Italia, 1974, ripubblicato da Bollati Boringhieri, Torino 2003. [Testo apparso su Il Covile, anno VI, n. 336, 16 luglio 2006]. ***** 'È davvero così ferrea come sembrava a Freud e come, per quel che mi risulta, sembra tuttora ai freudiani o almeno alla maggior parte di essi la concatenazione che dalla dimenticanza di aliquis nel verso virgiliano conduce il giovane ebreo alla confessione del timore che lo assillava in quei giorni? A me pare di no; mi pare, anzi, che pochi procedimenti siano, al di sotto del brillante fuoco d'artificio, cosi antiscientifici come quello seguito in questo caso, e in tanti casi analoghi, da Freud.' Pedestre (ma vera) spiegazione di una citazione lacunosa (Timpanaro Sebastiano) Timpanaro Sebastiano
191Sotto l’effetto di quella shoccante traversata storica dello sguardo medico sull’interno del corpo raccontata minuziosamente dal libro di Massimo Cuzzolaro Il corpo e le sue ombre (il Mulino, Bologna 2017), il saggio di G. Preziosi ci parla dei mirabilia, dei naturalia, degli artificialia e dei medicalia collezionati nelle Wunderkammer della fine del Cinquecento, del rapporto tra i corpi delle isteriche ritratti nell’ Iconographie de la Salpêtrière e i quadri di Schiele, dei trapianti di testa del chirurgo S. Canavero e dei quadri di Francis Bacon, delle sinistre opere di Orlan, fino ai trapianti biotecnologici professati dal 'transumanesimo' dei grinders. 'La rottura di ogni rappresentazione, la forzatura di ogni velo, l’insostenibile sensazione del cedimento di ogni confine […]'. Per (il) corpo (Preziosi, Giuseppe) Preziosi Giuseppe
192Articolo tradotto dall’ Enciclopaedia Universalis, voce Perversions. ***** 'Ho consultato l'Enciclopaedia Universalis e vi raccomando l'articolo sulla perversione di Jean Clavreul, che è assolutamente notevole, di una semplicità e di una concisione esemplari.' (Lucien Israel). Perversioni (Clavreul Jean) Clavreul Jean
193Intervento di Lacan, pronunciato nel giugno 1975 al seguito della relazione di André Albert, è stato pubblicato nel n° 24 delle Lettres de l’École Freudienne de Paris. ***** 'Il principio di piacere, per dire qualcosa che si dimentica troppo spesso, il principio di piacere, per dirlo chiaramente, è di non fare un tubo, di fare il meno possibile. E il miglior attestato d’intelligenza - ho detto: d’intelligenza - che si possa rilasciare a qualcuno, è di riuscirci in una certa misura. Allora è evidente che l’enunciato della regola fondamentale è di dire a una persona che viene a domandarvi qualcosa: un aiuto, in questo caso, la regola fondamentale non è altro che farle notare che bisogna pur cianciare un minimo per combinare qualcosa insieme; in altri termini che la faccenda non può funzionare se in qualche modo non si passa per quel che dispiace non tanto all’analista, ma che dispiace vivamente a chiunque: fare uno sforzo.' Piacere e la regola fondamentale (Il) (Lacan Jacques) Lacan Jacques
194Within psychoanalysis acting out is, today, a contested concept, both in terms of its theoretical underpinnings and with regard to its clinical application. In light of this the present paper presents a review of the concept which begins with Freud and moves on to trace the various discussions and controversies which have surrounded the term. It is argued that acting out is a valid and clinically important psychoanalytic concept, though one which retains its value only in virtue of unpacking its relation to the transference. Furthermore it is contended that this relation was initially made clear by Freud, and that this notion has been successfully built on and elaborated by, in particular, Lacan. In the context of discussing acting out, the related concepts of acting in and enactment are examined. The former is seen as representing instances of expressive actualisation, while the latter is found to be wanting in conceptual clarity. Also discussed are the position of the analyst in relation to the transference, and more specifically the problems associated with countertransference based interventions, highlighted by Lacan. Place of acting-out in psychoanalysis (The) (Rowan Alan) Rowan Alan
195«Il piccolo Hans», 33, gennaio/marzo 1982, pp. 61-64. Postilla a una lettura : Omaggio reso a Marguerite Duras, di J. Lacan (Gramigna Giuliano) Gramigna Giuliano
196J. Lacan, La place de la psychanalyse dans la médicine, Conferenza e dibattito del Collège de Médecine, Cahiers du Collège de Médecine 1966, pp. 761-774 e Le Bloc-Notes de la psychanalyse, n° 7, Georg éditeur, pp. 9-40. Conferenza rimasta famosa per il suo totale fallimento. Lacan parla ai medici delle due dimensioni fuorcluse dal campo della medicina: la dimensione della domanda e quella del godimento: 'Che cosa avete da dire, medici, sullo scandalo di ciò che seguirà? Poiché se era eccezionale il caso in cui l’uomo fin qui proferiva: Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo, cosa direte dello slogan: Se il tuo occhio si vende bene, dallo via? In nome di cosa parlerete, se non per l’appunto della dimensione del godimento del corpo e della sua ingiunzione di prendere parte a tutto ciò che la concerne nel mondo?' Posto della psicanalisi nella medicina (Il) (Lacan Jacques) Lacan Jacques
197Un sistema familiare, per esempio, in cui il padre e la madre hanno cassato ogni reciproca differenza in nome di quella cosiddetta genitorialità che accomuna, incolla e confonde (facendo tutt’uno della differenza sessuale come delle distinzioni del pensiero e del linguaggio). Presentazione del libro di J.-P. Lebrun Les couleurs de l’inceste – Se déprendre du maternel (Ripa di Meana Gabriella) Ripa di Meana Gabriella
198In Introduction à la lecture de Lacan, I, Denoël, Paris 1985, pp. 87 - 113. ***** In primo luogo, queste considerazioni s’impongono perché il fallo è uno dei concetti solitamente peggio trattati nei commenti analitici. In secondo luogo, perché l’oggetto fallico costituisce la chiave di volta della problematica edipica e della castrazione, il cui concetto è ricentrato da Lacan intorno alla dimensione della metafora paterna. Primato del fallo (Il) (Dor Joel) Dor Joel
199I saggi presentati, scritti dall’autrice in periodi diversi, sono qui raccolti non secondo il loro ordine cronologico, ma in modo da tracciare un itinerario che ha come suoi assi portanti la questione della laicità della psicoanalisi, della pratica clinica e della formazione. Per quali ragioni la psicoanalisi è animata da uno spirito intrinsecamente laico? Perché la stoffa della psicoanalisi è profondamente differente dalle logiche psicoterapeutiche? In un mondo, come quello odierno, in cui la pretesa diffusa è quella di possedere garanzie e di affidarsi ad un agire convenzionale, quale valore può avere fare un’esperienza di incontro con l’inconscio? E tale incontro in che modo può accadere? Da qui il dipanarsi di discorsi che, mantenendo un confronto costante con i maestri della formazione, costituiscono lo sforzo di non assumere la loro eredità in modo scontato. Piuttosto di metterla al lavoro, poiché l’innovazione freudiana, dischiudendo un campo del sapere che si articola a partire dall’invenzione e dalla trovata, conferisce alla questione della trasmissione l’aspetto di uno scibbolet, giacché non vi può essere formazione ad un sapere teorico separato dal sapere del soggetto. Primo scibbolet della psicoanalisi - Il sapere come trovata (Il) (Guido Stefania) Guido Stefania
200Relazione al x Congresso di psicoanalisi tenutosi a Innsbruck il 3 settembre 1927; in Sandor Ferenczi, Fondamenti di psicoanalisi, volume III, Ulteriori contributi (1908-1933): Psicoanalisi delle abitudini sessuali e altri saggi, a cura di Glauco Carloni e Egon Molinari, Guaraldi, Rimini 1974, pp. 293-303. Problema del termine dell'analisi (Il) [1927] (Ferenczi Sandor) Ferenczi Sandor
201'Forse in avvenire sarà possibile un riconoscimento giuridico per tutte le associazioni che diano precise garanzie di serietà, un’approvazione statale delle procedure di formazione adottate, ed un riconoscimento degli Albi di coloro che da tali associazioni sono considerati idonei all'esercizio della professione psicoanalitica.' Problema giuridico della formazione dell'analista (Il) (Musatti Cesare) Musatti Cesare
202General Problems of Acting out è apparso per la prima volta in «Psychoanalytic Quarterly», 19, 1950, pp. 455-467. L’articolo è tratto da un testo letto al meeting dell’American Psychoanalytic Association, Maggio 1949, a Montreal. Lacan lo commenta nella lezione del 23 gennaio 1963 del seminario X, L'angoscia; al suo centro, afferma Lacan, vi è “la questione… di sapere come agire con l'acting out.” SECONDA EDIZIONE COMPLETAMENTE RIVISTA E CORRETTA (luglio 2015) Problemi generali dell'acting out [Seconda edizione] (Greenacre Phyllis) Greenacre Phyllis
203Processus éducatif et processus psychanalytique costituisce il capitolo 16 del libro di Catherine Millot Freud anti-pedagogue, La bibliothèque d’Ornicar?, Èditions du Seuil, Parigi 1979, pp. 133-141. [Prima traduzione in italiano.]***** 'La psicoanalisi procede, per riprendere un'espressione di Leonardo da Vinci, per via di levare: toglie le rimozioni, distrugge la radice del transfert, e utilizza la suggestione esclusivamente a questa fine. Mentre i trattamenti fondati sulla suggestione procedono per via di porre, per aggiunta. In base a ciò, si può dire che l'educazione, che opera per mezzo della modellatura dell'ideale dell’Io a cominciare dall'apporto dei tratti di identificazione, rassomigliapiuttosto a quest' ultima tecnica. Educazione e trattamento mediante suggestione devono essere posti sullo stesso piano. Essi si servono degli stessi mezzi — prendere nel transfert il posto dell'ideale dell’Io del soggetto — e si propongono gli stessi fini — rinforzare l'ideale dell’Io del soggetto come pure il suo Io. Se l'analisi utilizza il transfert, il suo fine è tuttavia completamente diverso, nella misura in cui si propone di dissolvere il transfert mediante l'interpretazione delle sue radici incosce, che risiedono nell'Edipo. L'analista persegue la propria destituzione dall'ideale dell’Io del paziente. L'analisi del transfert, che corrisponde alla risoluzione del conflitto edipico, scalza inoltre ogni possibilità di transfert successivo e libera l'analizzato dalla sua dipendenza infantile riguardo all'istanza dell'ideale dell’Io. Il transfert è infatti l'indizio sicuro di una irresoluzione del complesso di Edipo, come scrive Freud: “La traslazione è una testimonianza del fatto che anche l’adulto non ha superato la propria passata dipendenza infantile”.' Processo educativo e processo psicanalitico (Millot Catherine) Millot Catherine
204S. Ferenczi, Otto Rank, Die Entwicklungsziele der Psychoanalyse. Zur Wechselbeziehung von Theorie und Praxis, «Internat. Psychoanalytischer Verlag», Leipzig, Wien, Zurich, 1924. Il testo qui presentato, che riproduce i soli capitoli a firma di Ferenczi, è tratto da Sándor Ferenczi, Fondamenti di psicoanalisi, a cura di Glauco Carloni e Egon Molinari, 4 voll., Guaraldi, Rimini 1974, vol. III, pp. 175 - 193. Prospettive di sviluppo della psicoanalisi (1924) (Ferenczi Sandor) Ferenczi Sandor
205Psicoterapia e Scienze Umane, 2012, XLVI, 4: 490-530. Prima edizione italiana completa e con una nuova traduzione di Danila Moro di questo testo cruciale della storia del movimento psicanalitico, all'origine della controversia e poi della rottura di Freud con Ferenczi e Rank. Il contributo di Ferenczi e Rank fu considerato scandaloso, se non blasfemo, ma se fosse stato considerato diversamente forse il destino del 'movimento psicanalitico' avrebbe potuto essere diverso. POSTFAZIONE di Michael Turnheim. Al testo originale abbiamo aggiunto i segnalibri e un indice incorporato. Prospettive di sviluppo della psicoanalisi. Sull'interdipendenza tra teoria e pratica (1923 [1924]) (Ferenczi, S. e Rank, O.) Ferenczi-Rank
206Adesso, sono persino arrivato a pensare che la psicanalisi è intrasmissibile. È abbastanza scocciante. È abbastanza scocciante che ciascun psicanalista sia forzato - perché bisogna ben dire che vi sia forzato - a reinventare la psicanalisi. Intervento conclusivo di Jacques Lacan al 9° Congresso dell'École Freudienne de Paris su La trasmissione. Pubblicato nelle Lettres de l'École, 1979, n° 25, vol. II, pp. 219-220. Psicanalisi intrasmissibile (La) (Lacan Jacques) Lacan Jacques
207'Siamo alla realizzazione del paradosso evidenziato nella brillante novella (poi commedia) di Pirandello intitolata La patente dove il protagonista, tale Rosario Chiarchiaro, si è: - combinata una faccia da jettatore che è una meraviglia a vedere. S'è lasciato crescere su le cave gote gialle una barbaccia ispida e cespugliuta; s'è insellato sul naso un pajo di grossi occhiali cerchiati d'osso che gli danno l'aspetto di un barbagianni; ha poi indossato un abito lustro, sorcigno, che gli sgonfia da tutte le parti, e tiene una canna d'India in mano col manico di corno. - Così acconciato va dal giudice del tribunale a pretendere che gli venga riconosciuto il suo status di iettatore: come il giudice, attraverso la sua laurea, può esercitare la sua professione ed è riconosciuto da tutti, anche il signor Chiarchiaro, una volta ottenuto il suo attestato potrà pretendere da ogni su-perstizioso, e legalmente, una somma per non portare iella al suo passaggio.' Psicanalista! (volendo rimetterlo finalmente in questione) (Lo) (Sias Giovanni) Sias Giovanni
208The Psycho-Analyst è stato originariamente pubblicato nel 1947 sull' Int. J. Psycho-Anal., 28:1-6. Esso doveva costituire il primo capitolo di un libro che Ella Sharpe si era impegnata a scrivere alla fine della sua vita, intitolato Conversazioni con gli studenti di Psicoanalisi. ***** 'Il desiderio di curare, educare e riformare, utile e prezioso se impiegato in certi ambienti con particolari persone, non rappresenta la forza motrice dell'efficacia di uno psicoanalista. La cura e la rieducazione, o, in termini più analitici, le trasformazioni, accadono come esiti del processo analitico, non (...) grazie al desiderio dell'analista di curare e riformare.' Psicoanalista (Lo) (Sharpe F. Ella) Sharpe F. Ella
209Intervento di Jean Allouch alla serata Wladimir Granoff, Centre de recherche en psychanalyse et écritures, 2 luglio 2002. ***** Postfazione: Il delitto contro la psicoanalisi di Moreno Manghi. ***** Alla preoccupazione di rispettabilità, caratteristica dell'I.P.A., si oppone l'analista lacaniano che, secondo una bella metafora di Granoff, può accettare di scendere nella degradazione, per qualche istante, con un paziente (descendre au ruisseau, pour quelques instants, avec un patient) . Scendere nella degradazione è, secondo Granoff, l'inverso della rispettabilità borghese. È anche ciò che rende l'analista lacaniano ingestibile in una istituzione che si vorrebbe democratica (Freud per primo era ingestibile democraticamente). È, infine, ciò che Granoff tiene fermo dell'analisi reciproca di Ferenczi, di cui sa perfettamente che non può in alcun modo integrarsi al dispositivo freudiano. Psicoanalista tra rispettabilità borghese e delinquenza (Lo) (Allouch Jean) Allouch Jean
210Da Le Nouvel Observateur, hors-série, numero 56 ottobre-novembre 2004, dedicato a La psychanalyse en procès. L’heritage freudien survivra-t-il aux démentis opposés par ses nombreux détracteurs? La psicoanalisi sotto processo. L’eredità freudiana sopravvivrà alle smentite dei suoi numerosi detrattori?). L’entretien con Jean-Pierre Winter, a cura di Jean-Philippe de Tonnac, si trova alle pp. 20-23. ***** 'Freud e la sua teoria sono dei baluardi eretti contro il totalitarismo, l’integralismo, lo scientismo, contro ogni discorso dogmatico. È la sola disciplina che ricrea a getto continuo, in un mondo dedito a calcolare e a comunicare - questa follia di comunicare (communiquer) che dice bene quel che significa, in altri termini: fregare (niquer) il comune (commun) dei mortali -, dello spazio per la parola, e di conseguenza per il desiderio. La cura è il solo spazio dove, contrariamente a ciò che si dice tra i detrattori del-la psicoanalisi, ciascuno può dire quello che ha da dire e non quello che dovrebbe dire. Io credo che le stanze (cabinet) dove si pratica la psicoanalisi, in tutt’altra accezione, certo, siano dei luoghi di resistenza.' Psicoanalisti sono al passo coi tempi ? (Gli) (Winter Jean-Pierre) Winter Jean-Pierre
211'Farò mia l'annotazione per cui non ci sarebbe programmazione concepibile senza scrittura soltanto per farvi notare che, per altro verso, il sintomo, il lapsus, l'atto mancato, la psicopatologia della vita quotidiana non si sostengono, non hanno senso se non partendo dall'idea che quello che avete da dire è programmato, ossia da scrivere.' (J. Lacan) Psicopatologia della vita quotidiana [1901] (Freud Sigmund) Freud Sigmund
212Estratto da Pour introduire l’amour en Psychanalyse (1998), che costituisce la Presentazione al Seminario di François Perrier, L’amour (1970 - 1971), Hachette, Paris 1998.***** Tratta del Fort/Da nella prospettiva della Bemächtigungstrieb, la freudiana pulsione di appropriazione, che è l'esito di un fallimento della funzione di simbolizazione in cui il bambino non accetta di separarsi dalla madre (e pertanto da nessun altro oggetto). Breve ma importante testo. Pulsione di appropriazione nel gioco del Fort/Da (La) (Sédat Jacques) Sédat Jacques
213Qual è quell'avvenimento prodigioso, capace di trasformare la sessualità umana alle sue origini, non per niente definita da Freud perversa polimorfa, nella scelta eterosessuale di un partner con il quale non si tratta di accoppiarsi e di riprodursi, ma di fare all'amore e di avere dei figli come frutto di quell' amore? Pulsione, l'Edipo, il fallo, la privazione, la frustrazione, la castrazione (La) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
214Rivistatradurre.it (maggio 2013) Le sfide poste dalla traduzione scientifica nel dopoguerra. Quaderno nero di Paolo Bornghieri (Il) (Boringhieri Giulia) Boringhieri Giulia
215Riproduciamo, per gentile concessione dell’Editore, quattro “lacune” dal libro di Gabriella Ripa di Meana, recentemente ripubblicato in formato digitale per i tipi di Polimnia Digital Editions, Lacune, nuova edizione accresciuta (Sacile 2022). I quattro brevi testi (peraltro consecutivi anche nel libro) formano un “quadrittico” di cui il memento mori è il filo conduttore: non nella prospettiva della Vanitas, ma della nostra. atropo / immortalità / per la prima volta / il lutto non si fa Quadrittico: Memento mori (Ripa di Meana Gabriella) Ripa di Meana, Gabriella
216'Da tempo, in Italia, si registrano ondate di giubilo fra i dirigenti dell’ordine degli psicologi. Il motivo di tanta euforia sta in una recente sentenza della suprema corte di cassazione, che accoglie il ricorso degli psicologi contro una psicanalista e decide che ogni colloquio è un atto medico, e dunque, chi lo pratica, deve essere in regola con la legge dello Stato che prevede l’iscrizione all’albo degli psicoterapeuti dell’ordine dei medici o degli psicologi. Ma chi sono i veri responsabili di questa sentenza italiana? Sono gli psicanalisti italiani che vent’anni fa si sono iscritti in massa, nella quasi loro totalità, all’albo degli psicoterapeuti.' Quale legge per lo psicoanalista? (Sias Giovanni) Sias Giovanni
217Due pagine fulminanti per la loro attualità. Quale tipo di dispotismo devono paventare le nazioni democratiche Tocqueville Alexis de
218Marco Antonio Coutinho, Jorge, Les quatre dimensions du réveil: rêve, fantasme, délire, illusion, in Alain Didier-Weill (Org.), Freud et Vienne, 1, ed. Ramonville Saint-Agne, Érès, 2004. ***** 'L’inconscio è esattamente l’ipotesi che non si sogna solo quando si dorme.' (J. Lacan) Quattro dimensioni del risveglio (Le) : sogno, fantasma, delirio, illusione ( Coutinho Jorge Marco Antonio) Coutinho Jorge Marco Antonio
219Freud ha colto l'importanza della questione del padre nel processo di soggetivazione e di umanizzazione. La risposta che egli propone resta nondimeno complessa ed eterogenea. Questo articolo si sforza innanzitutto di rendere leggibile il contributo di Lacan, ripercorrendo le tappe della sua elaborazione; dalla ripresa delle lezioni freudiane (il complesso di Edipo e di castrazione) ai loro sviluppi (l'imago paterna), fino alle innovazioni (la metafora paterna, il ternario padre simbolico, padre reale, padre immaginario) e alle sue rettifiche (la ricusazione del padre simbolico e la promozione del padre reale). Al termine, la questione del padre raggiunge quella del sintomo. Il ricorso a un caso clinico mostra l'interesse di questo contributo non solo per la direzione della cura ma anche per la diagnosi del nuovo 'disagio della civiltà'. [Testo originale allegato]. Questione del padre: padre e sintomo (La) (Askofaré, S. e Sauret, M.-J.) Askofaré-Sauret
220Finalmente disponibile la traduzione che ci restituisce, oltre al vero titolo dell'opera di Freud [che non ha mai scritto 'Il problema dell'analisi condotta da non medici', per non parlare del fatto che tale problema riguarda proprio l'analisi condotta da medici] lo stile 'carsico', non edulcorato, della scrittura di Freud. Questione dell'analisi laica (La) (Freud, S.) Freud, Sigmund
221Le persone vogliono diventare analisti perché hanno attraversato i loro fantasmi o vanno dall'analista per realizzare questi fantasmi? In Francia la parola cabinet significa contemporaneamente il W.C. e la stanza di consultazione. Così alcune persone diventano analisti per trovare il loro W.C. (M. S.) Trascrizione della discussione tenuta al Center for Freudian Analysis and Research Web Journal, il 16 ottobre 2004, dopo una conferenza sulla sessualità femminile. Questioni riguardanti la sessualità femminile (Safouan Moustapha) Safouan Moustapha
222Ribadire, dopo Freud, una definizione puramente linguistica del lapsus non è un'operazione scientifica, ma politica, in quanto priva il soggetto di un'occasione di verità. Raccolta di lapsus della Scuola Normale Superiore Miranda Americo
223Nel 1798, in Alvernia, tre cacciatori catturarono un ragazzo di circa 12 anni cresciuto in completa solitudine tra i boschi; qualche tempo più tardi il 'ragazzo selvaggio' fu condotto a Parigi. I curiosi della capitale si accalcarono al suo arrivo; credevano di incontrare il Buon Selvaggio di Rousseau; videro un essere in preda alle convulsioni, che sapeva emettere solo un 'orrido rantolo', mordeva e graffiava chiunque gli si avvicinasse e amava giacere in mezzo ai suoi escrementi. A causa della diagnosi di cui era stato incaricato Pinel, forse il più autorevole psichiatra dell'epoca, egli sarebbe finito nel ricovero degli idioti, se un giovane medico, Jean Itard, non avesse ottenuto, opponendosi strenuamente a quella diagnosi, di tentarne l'educazione. Un'educazione che ai suoi occhi diveniva all'epoca emblematica del passaggio dalla Natura alla Cultura, della ricapitolazione degli stadi di formazione dell'Uomo civilizzato; e che ai nostri rappresenta il primo tentativo storico di reintegrare l'handicappato in Società, invece di destinarlo all'ospedalizzazione a vita. Nel 1801 e nel 1807 Itard scrisse, su questo tentativo, due relazioni in cui molti hanno ravvisato l'inizio della pedagogia moderna, e da cui Truffaut ha tratto un film che ha reso celebre questa storia in tutto il mondo. Ragazzo selvaggio dell'Aveyron (Pagano Piergiacomo) Pagano Piergiacomo
224Dopo che la S.P.I. (Società Psicoanalitica Italiana) si è accaparrata la proprietà morale delle Opere di Sigmund Freud, le storiche OSF, quella che indubbiamente è stata una grande impresa intellettuale, culturale, editoriale si è trasformata nell’unità di misura del Canone psicanalitico e ogni nuova traduzione di Freud è destinata all’indifferenza, al disinteresse, all’ignoranza, all’oblio; oppure – se si hanno i mezzi e la forza per imporsi al grande pubblico e bene o male non la si può ignorare – viene accolta come un reato di lesa ma(mm)està. Reato di lesa maestà: (ri)tradurre Freud dopo le OSF (Un) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
225Non la legge condiziona in Italia la psicoanalisi, ma piuttosto è quest'ultima ad essere mancante nel portare in risalto la sua specificità. Recensione al libro di Franco Quesito I dis-corsi della psicoanalisi (Guido Stefania) Guido Stefania
226Il recupero del ‘diverso’. Psichiatria e psicopedagogia nel caso del ragazzo selvaggio dell'Aveyron. Tratto da 'Filosofia e scienze umane nell’età dei lumi', Firenze, Sansoni, 1982, pp. 271-303. Il testo è stato scaricato all'idirizzo http://www.slideshare.net/doncarletto/il-ragazzo-selvaggio-dellaveyron ed è parte fondamentale di una programmazione interdisciplinare nel Liceo delle Scienze Umane dell'ISIS Pontormo Empoli, dal titolo 'Le competenze di scrittura nell'osservazione antropologica. Il caso del ragazzo selvaggio dell'Aveyron', a cura dei docenti Carlo Mariani e Simona Lucchesi. [Per ridurre le dimensioni del file sono state eliminate la copertina e le ultime tre pagine (schede didattiche per gli studenti).] Recupero del ‘diverso’ (Il) (Moravia Sergio) Moravia Sergio
227Durante il mese di agosto ho scritto questi brevi testi. Ho intravisto un possibile filo che li collegava e ho scelto come titolo generale Il residuo insoluto. Contiene: Forever young (il Movimento del '77) / Aver cura della propria malattia / Un risveglio tra le macerie / Brevi manu / I cavoli a merenda (toast per Sergio Contardi). Residuo insoluto (Il) (Manghi Moreno) Manghi, Moreno
228Abbiamo intitolato Edipo a Vincennes il seminario tenuto da Leclaire in questo dipartimento durante il turbolento primo semestre del 1969. Di questo insegnamento era rimasta solo una copia ciclostilata. Questa è dunque la prima edizione a stampa che viene pubblicata. ***** Forse nessun analista meglio di leclaire, soprattutto in questo seminario, è stato capace di articolare in modo altrettanto rigoroso il nesso tra teoria e clinica per quanto concerne il complesso di Edipo. Resoconto di Edipo a Vincennes di Serge Leclaire [1969] (Puiatti Sandra) Puiatti Sandra
229'Non può organizzarsi alcunché di una vita mentale che corrisponda a ciò che l'esperienza ci dà nell'analisi, se non c'è, al di là della madre messa primordialmente in posizione di onnipotenza dal suo potere - non di frustrazione, poiché è insufficiente, ma di Versagung - un'esigenza in cui essa è destituita dal privilegio di dover rispondere sì o no alla domanda del bambino. È il carattere fondamentale del desiderio umano in quanto tale.' (J. Lacan) Rifiuto. La Versagung nell'insegnamento di Jacques Lacan (Il) (Manghi Moreno) Manghi Moreno
230Riflessioni di un non-psicoterapeuta sulla psicoterapia costituisce l'Introduzione del libro del professor Sadi Marhaba, scritto in collaborazione con Maria Armezzani, Quale psicoterapia? Gli indirizzi psicoterapici in Italia: confronto e analisi, Liviana Editrice, Padova, 1988, pp. 3-40 [ristampe: 1990, 1994; attualmente fuori catalogo]; questo fondamentale testo, che mette radicalmente in questione i presunti fondamenti scientifici delle psicoterapie, per ribadire invece il prerequisito imponderabile tensione etica dello psicoterapeuta come principale fattore terapeutico, è arricchito di un nuovo scritto (2012): Brevi riflessioni di oggi su riflessioni di 25 anni fa. Riflessioni di un non-psicoterapeuta sulla psicoterapia (Marhaba Sadi) Marhaba Sadi
231La morte del patto è in fondo uno dei modi nei quali si esprime il tentativo di annullare e liquidare definitivamente questo aspetto indicibile dell’esistenza, questo mistero che ci fonda. Prima è morto Dio, e ora anche l’inconscio, come concetto e come esperienza, è sotto scacco da parte di un esasperato scientismo, poiché il progetto inconsapevolmente condiviso è quello di cancellare, prima o poi e una volta per tutte, quel qualcosa di incontrollabile e trascendente che non smette di interrogarci e di esporre la nostra vita al rischio dell’inaspettato, dell’imprevedibile, del tragico. Riflessioni su «La morte del patto» (Alfani Fabrizio) Alfani Fabrizio
232'Mai si è mentito tanto come ai nostri giorni. Né mentito in una maniera così spudorata, sistematica e costante. Si dirà: niente di nuovo! Si dirà che la menzogna è vecchia come il mondo; o almeno, che l’uomo, mendax ab initio ; si dirà che la menzogna politica è nata insieme alla città, come ci insegna con dovizia la storia; e infine, senza risalire troppo indietro negli anni, che il lavaggio del cervello della Prima Guerra Mondiale e la menzogna elettorale dell’epoca successiva hanno raggiunto dei livelli e stabilito dei primati che ben difficilmente si potranno superare.' ***** Le Réflexions sur le mensonge sono apparse per la prima volta a New York, nel primo mero di Renaissance, rivista trimestrale pubblicata dall’École libre des Hautes Études lume I, fascicolo I, gennaio-marzo 1943). Successivamente furono pubblicate in inglese nel numero di giugno 1945 di Contemporary Jewish Record, rivista dell’American Jewish tee col titolo «The political fonction of the modern lie» .Dopo la morte di Alexandre Koiré (1892-1964), il testo è stato ripubblicato su Le Nouveau Commerce n. 5 (primavera-estate 1965), e infine sul n. 8-9 (novembre 1993) della rivista Rue Descartes, col titolo «L'action politique du mensonge moderne». Riflessioni sulla menzogna (Koyré Alexandre) Koyré Alexandre
233«Thoughts on autism with special reference to a paper by Melanie Klein» (Riflessioni sull'autismo con particolare riferimento a uno scritto di Melanie Klein) è stato pubblicato sul n. 9 del Journal of Child Psychotherapy, 1983, pp. 119-131; la traduzione di Milli Graffi che qui presentiamo è stata pubblicata su «Il piccolo Hans», rivista di analisi materialistica, n. 67, autunno 1990, pp. 203-226, a cui abbiamo aggiunto una bibliografia delle opere di Frances Tustin. ***** 'Sulla base di un rapporto incapsulante (entangled) con la madre, il bambino schizofrenico compie qualche precario passo dello sviluppo psicologico dal quale regredisce appena deve far fronte a delle difficoltà troppo grosse per lui. Il bambino autistico appare isolato dalla madre, e manifesta un arresto quasi totale dello sviluppo psicologico alla prima infanzia. Usando i termini di Winnicott – il bambino autistico è «non integrato», quello schizofrenico è «disintegrato» . Distinguere fra autismo infantile e schizofrenia infantile vuol dire modificare il concetto dello sviluppo della prima infanzia e dei processi che vi sono collegati. E vuol dire anche modificare le ipotesi sull’eziologia dell’autismo e le interpretazioni che facciamo negli stadi iniziali dell’analisi.' Riflessioni sull'autismo [1983] (Tustin Frances) Tustin Frances
234Pubblicato sulla rivista Enthymema IX 2013.***** 'A partire dalla scrittura, dalla sua condizione attuale – l’alfabeto – e secondo i criteri dell’esperienza della psicanalisi, è possibile riconsiderare e anche rifondare una teoria del linguaggio. La traduzione, atto psichico per eccellenza secondo Freud, consente un’analisi particolare sia del tema della scrittura, sia del valore dell’alfabeto e anche del senso del logos. Questo itinerario si svolge riferendoci a quanto ha prodotto la cultura ebraica, e in particolare il suo versante «sapienziale» a partire dai profeti anteriori per arrivare ai kabbalisti e alle culture non ortodosse e non religiose come quella yddish e chassidica. La teoria della lingua che ne deriva è estremamente complessa rispetto alla linguistica comparsa in Occidente con Ferdinand de Saussure. La sapienza ebraica consente di chiarire con perfetta precisione teorica la differenza fra «reale» e «realtà», precisione teorica che resta impossibile affidandosi alla sola cultura greca che, attraverso il termine physis permette la sola esplorazione del «reale». Avvicinando la cultura antica e quella classica dell’ebraismo possiamo affermare che, per gli umani, il reale è senza lingua, mentre la realtà è solo lingua.' Ritorno della sapienza antica nell'esperienza della psicanalisi (Il) (Sias Giovanni) Sias Giovanni
235Come sarà formata la prossima generazione di psicoanalisti ? Ma, prima di tutto, bisogna che ci sia una prossima generazione di psicoanalisti! Ritorno sul tema della formazione [il caso della psicanalisi] (Andujar P., Sias G.) Andujar Pietro, Sias Giovanni
236'La vicenda di Victor, il cosiddetto enfant sauvage, è tra le più celebri della storia della filosofia, della pedagogia, della psicologia, dell’antropologia e, grazie a François Truffaut, anche del cinema. Il semplice elenco delle discipline che, a qualche titolo, hanno indicato nella vicenda di Victor dell’Aveyron un momento fondamentale della loro storia e della definizione del loro statuto epistemologico, indica l’importanza che questo caso clinico ha rivestito nella storia della scienza e della cultura europee. Il XVIII secolo, per parte sua, si presenta spesso allo studioso nelle vesti del secolo delle discussioni sulla natura umana, sulla possibile – o impossibile – rigorosa distinzione di ambiti tra ciò che è naturale e ciò che, invece, va attribuito all’opera della cultura, della civilisation'. Sauvagerie e malattia mentale da Pinel a Truffaut (Sulpizio Fabio) Sulpizio Fabio
237Dagli Atti della Giornata di studio: La psicanalisi nei disagi della civiltà - MILANO 1 dicembre 2007. ***** Dunque, ciò che mi sembra di cogliere come effetto più caratteristico della nostra modernità (definitela pure come volete: postmoderna, società liquida, perversa, senza padre, ecc.), è proprio l’impossibilità etica di una scelta. Che di per sé, come ho tentato di articolare, è etica solo nella misura in cui si è in grado di risponderne. Scelta (La) (Contardi Sergio) Contardi Sergio
238Trascrizione dell’ultimo intervento pubblico di Giovanni Sias all’interno del seminario La psicanalisi oltre la pandemia, svoltosi via Zoom il 26 giugno 2020. Scenari possibili della clinica nell'evento di una pandemia (Sias Giovanni) Sias, Giovanni
239Sollecitata a pubblicare i seminari che tiene annualmente a Roma, Gabriella Ripa di Meana si è risolta per un florilegio che copre gli anni 2007-2010 del seminario chiamato da qualche anno Schegge, per quanto, come ci ha avvertito, alcune delle sue parti siano confluite in libri già editi a stampa. Seminario Schegge (2007-2010) (Ripa di Meana Gabriella) Ripa di Meana Gabriella
240Prima traduzione italiana INTEGRALE. ***** Una nota di Gérôme Taillandier, datata 26 novembre 1986, informa che è grazie a Nicole Sels che si è venuti a conoscenza di questo seminario (chiamato anche seminario zero perché precede Il Seminario di Jacques Lacan, che viene fatto iniziare da Gli scritti tecnici di Freud [1953-54]). Di esso, che si è tenuto nella residenza di Jacques Lacan, si dispone solo delle note manoscritte dell'autore e di alcuni uditori. Una traduzione parziale di Alberto Turolla, stabilita da Jacques-Alain Miller (pubblicata in La psicoanalisi, n. 6, ottobre 1989, pp. 9 - 12), limitata alla prima delle tre sedute complessive del seminario, con alcune differenze di forma anche di rilievo rispetto alla versione francese di cui disponiamo. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Le linee principali di questo seminario ritorneranno pressoché immutate in tutti i riferimenti successivi alla storia dell’Uomo dei lupi durante gli anni in cui si è svolto Il Seminario di Jacques Lacan. La critica mossa da Lacan a Freud in questo cosiddetto seminario zero del 1952, possiamo riassumerla nel modo seguente: 1. Nell’analisi dell’Uomo dei lupi Freud si è comportato non come un padre, ma come un padrone. 2. Come preciserà qualche mese dopo, in Fonction et champ de la parole et du langage en psychanalyse (1953): Freud ha privato l’Uomo dei lupi del tempo per comprendere, imponendogli il momento per concludere l’analisi (è ciò che R. M. Brunswick chiama la forzatura): Con un ardimento che rasenta la disinvoltura,[Freud] - osserva Lacan - dichiara di considerare legittima l’elisione, nell’analisi dei processi, degli intervalli di tempo in cui l’evento resta latente nel soggetto. Ciò significa che egli annulla i tempi per comprendere a profitto dei momenti per concludere che precipitano la meditazione del soggetto verso il senso da decidere dell’evento originale (Écrits, Paris, Seuil, 1966, pp. 310-311). L’imposizione di una simile precipitazione temporale non può non provocare, secondo le coordinate teoriche di Lacan, un cortocircuito fra l’immaginario e il reale, proprio perché è la mediazione del simbolico (il tempo per comprendere) a essere abolita. Seminario su l'Uomo dei lupi (Lacan Jacques) Lacan Jacques
241Il presente testo è la traduzione di Séxualité et hystérie masculine, un capitolo del libro di Lucien Isräel, L'hystérique, le sexe et le médecin (L'isterica, il sesso e il medico). ***** Il diritto per un uomo di rinunciare, almeno in parte, alla sua virilità, di non accontentarsi della sola identificazione alla virilità. E se l'uomo acquisisse questo diritto, dovrebbe inventarsi quella parte di se stesso che ha restituito alla libertà. Sessualità e isteria maschile (Israel Lucien) Israel Lucien
242Articolo «Sexualité humaine», Encyclopaedia Universalis, Vol. 14, P.U.F., Parigi 1980, pp.923-925.***** I'n ogni caso, per quello che concerne l’apporto della psicoanalisi alla nostra conoscenza della sessualità umana, si può osservare innanzitutto che questo apporto non è principalmente dell’ordine di un sapere oggettivo, integrabile per esempio alle conoscenze della medicina già acquisite; qui la psicoanalisi ha innovato molto poco, non più di quanto essa stessa integri nella sua pratica le conquiste del sapere, per esempio in materia d’ormonologia. La psicoanalisi non propone neppure un metodo terapeutico che avrebbe per fine la rettifica di una data anomalia sessuale, se non addirittura l’armonizzazione della condotta di ciascuno con le norme in uso nella società in cui vive; essa non potrebbe avere simili finalità normative, appunto perché la sessualità si trova a essere nella nostra società il campo per eccellenza in cui l’individuo è lasciato solo davanti alla questione del suo destino. La distinzione fra il modello uomo e il modello donna non deve qui illuderci: questi modelli sono essi stessi dei prodotti culturali, e, lungi dal fare da fondamento per l’essere sessuato che vi si identificherebbe, essi non fanno che sottolineare, per il loro carattere astratto e la loro forma normativa, l’incapacità di accogliere la singolarità di ciascuno.' Sessualità e psicoanalisi (Safouan M., Conté C.) Safouan Moustapha, Conté Claude
243Comunicazione alla « Société Française de Psychanalyse », novembre 1963, in « Les Temps Modernes », gennaio 1964, n. 212. Ripreso in Clefs pour l’imaginaire ou l’Autre Scène, Seuil, Paris 1969. ***** Riproponiamo questo testo fondamentale, tradotto per i tipi di Laterza ormai 40 anni fa, a cui ogni analista (e non solo), di qualsiasi lingua, non ha potuto e non può tuttora fare a meno di richiamarsi ogni volta che si trova a trattare e a meditare sulla perversione per eccellenza: il feticismo, e più in generale sui fondamenti della credenza. Sì, lo so, ma comunque... (1963) (Mannoni Octave) Mannoni Octave
244Conferenza tenuta a Losanna all’ospedale Nestlé, 8 giugno 1999. ***** L’unanime avversione professata nei confronti della pedofilia e dei pedofili merita di essere interrogata. Perché tanta sorpresa e in-dignazione? Si direbbe che d’un tratto scopriamo l’esistenza di una forma di sessualità che abbiamo ignorato da sempre. Tutto sembra succedere come se noi non sapessimo, o piuttosto come se non ne avessimo voluto sapere. Significato della pedofilia (André Serge) André Serge
245Presentiamo la trascrizione di tre sessioni (25 novembre 2010, 3 febbraio 2011, 19 maggio 2011) del seminario tenuto a Roma da Gabriella Ripa di Meana nel 2010 - 2011, chiamato da qualche anno: Schegge. Si tratta di brevi assolo che intendono scagliare frantumi di teoria e di pensiero: nel migliore dei casi, taglienti, irregolari, allarmanti. Nel sintomo come legame sociale ('al soggetto non è dato collocarsi nel legame sociale altrimenti se non per la via del sintomo') è stato individuato il filo rosso che unisce le schegge 1, 4, 9 - da qui la scelta del titolo. L'autrice ha preferito lasciare al testo la forma colloquiale del parlato, senza apporre modifiche. Sintomo come legame sociale (Il) - Seminario 2010-2011 (Ripa di Meana Gabriella) Ripa di Meana Gabriella
246Prefazione di Moustapha Safouan. ***** Comunicazione presentata alla Società Inglese di Psicoanalisi il 5 novembre 1947, pubblicata per la prima volta in «Int. J. Psycho-Anal.» 1948, 29; traduzione italiana di Antonio Calvano, in Michael Balint, L’analisi didattica - Chi psicoanalizzerà gli psicoanalisti?, a cura di Gino Zucchini, Guaraldi Editore, Rimini, 1974. Sistema didattico in psicoanalisi (Il) [1947] (Balint Michael) Balint Michael
247Il 25 novembre del 1928 Freud scriveva al pastore Pfister alcune parole decisive sullo statuto degli psicanalisti: 'Non so se lei ha indovinato il legame segreto che unisce Il problema dell’analisi condotta da non medici a L’avvenire di un’illusione. Nel primo saggio voglio difendere la psicanalisi dai medici, nel secondo dai preti. Vorrei trasmetterla a una categoria che non esiste ancora, a una categoria di pastori d’anime laici che non hanno bisogno d’essere medici e non possono essere preti.' Mi chiedo se gli psicanalisti negli ultimi vent’anni non siano diventati, a un tempo, medici e preti. Situazione della psicanalisi (con particolare riferimento all'Italia) (Sias Giovanni) Sias Giovanni
248Un'indagine storica accuratamente documentata sulla situazione della psicoanalisi laica in Italia, tratta dall'ultimo libro di Franco Quesito: I dis-corsi della psicoanalisi (2011). ***** Si veda anche la Recensione di Stefania Guido al libro. Situazione dlla psicoanalisi in Italia (Quesito Franco) Quesito Franco
249In questo breve testo Safouan ritorna sull' impareggiabile interpretazione freudiana del lapsus Exoriar(e) aliquis nostris ex ossibus ultor e, armato delle categorie di Lacan, ne rettifica il senso nella direzione della castrazione. Nessuna realizzazione del desiderio è possibile senza la rinuncia a una passione per la Verità (V maiuscolo), che viene necessariamente liquidata nella menzogna. Soggetto nei suoi rapporti con la castrazione (Il) (Safouan Moustapha) Safouan Moustapha
250Il problema di tradurre Freud non è solo linguistico e scientifico. Ha un rilevante risvolto collettivo e politico; riguarda la collocazione della psicanalisi nel tessuto sociale, come cura, e nella cultura, come attività di ricerca. Stato delle traduzioni di Freud (Lo) (Sciacchitano Antonello) Sciacchitano, Antonello
251'Chiamare questo resto uno «stile», lo stile di Freud innanzitutto, significa attribuire all’elemento stilistico un valore essenziale nella procedura psicoanalitica: considerarlo un principio formatore che rende possibile il movimento fra i punti di vista, crea i passaggi fra clinica e teoria, permettendo l’avventura viva del senso, che si dispiega nel gioco dell’analisi. Naturalmente si sa che riferirsi allo stile significa essere rinviati all’uomo, a Freud stesso e alla sua personalità. Questa resta il riferimento in qualche modo ideale, su cui gli analisti si interrogano, in un’impresa impossibile di analisi della fonte che ha consentito che l’analisi sorgesse e si sviluppasse. Ma se ci si spostasse dallo stile inteso come insieme di moduli espressivi e di tecniche espositive, all’uomo, il discorso su Freud sfocerebbe alle lunghe nel mitico e nell’eroico: ci troveremmo ancora dentro il circolo ermeneutico dello scioglitore di enigmi o dell’eroe culturale.' Stile freudiano: terminologia, metafore e strategie testuali nelle OSF (Lo) (Petrella Fausto) Petrella, Fausto
252Prima parte del seminario tenuto il 29 maggio 2009 all'Associazione Lacaniana di Napoli (www.associazionelacaniana.eu) Strutture lacaniane delle psicosi (Le) - 1 - (29-05-09) (Melman Charles) Melman Charles
253Seconda parte del seminario tenuto il 30 maggio 2009 all'Associazione Lacaniana di Napoli (www.associazionelacaniana.eu). Strutture lacaniane delle psicosi (Le) - 2 - (30-05-2009) (Melman Charles) Melman Charles
254Tra le formazioni dell’inconscio, nessuna meglio di quel particolare tipo di lapsus che violano le regole dell’accordo tra il genere e il sesso nel-la lingua, riasserisce la questione, sfuggita per un momento alla rimozione, che l’essere uomo o l’essere donna passa per il reale psichico della castrazione. Sui lapsus che violano la concordanza tra genere e sesso (Manghi Moreno) Manghi Moreno
255Recensione a M. Safouan, Regard sur la civilisation œdipienne. Désir et finitude, Harmattan, Paris 2015, pp. 223. Il 17 maggio 2021 Moustapha Safouan compirà un secolo di vita. A nostra conoscenza è “l’analista più vecchio della terra”. Non fosse che per questo approssimarsi alla soglia dei cent’anni, di cui 67 passati a praticare e trasmettere la psicanalisi, possiamo a buon diritto riconoscere a questo venerando maestro tutta l’autorità per avere scritto un libro, Sguardo sulla civiltà edipica , che si affianca a quello scritto da Freud 87 anni prima, Il disagio nella civiltà . Sul libro di M. Safouan: Sguardo sulla civiltà edipica (Manghi Moreno) Manghi Moreno
256Intervento a Nodi freudiani, marzo 2004. Sul riconoscimento della psicanalisi (Ricci Giancarlo) Ricci, Giancarlo
257Esaminiamo il rapporto di desiderio dell’uomo isterico con la donna. Se di manifestare il proprio desiderio non se ne parla nemmeno, l’uomo isterico aspetterà allora che sia la donna a manifestargli il suo, oppure, quando la situazione lo richiede, lo provocherà teatralmente, perché un uomo fa così. Egli agisce in base a ciò che una donna si aspetta da un uomo: dare prova della propria virilità, a prescindere dal fatto che il suo reale desiderio sia effettivamente sollecitato, e al limite senza nemmeno essere eccitato, poiché tutto ciò che gli importa è di recitare il ruolo virile, di alienarsi interamente nell’ideale astratto della virilità. Il gioco viene spinto fino al limite in cui si arriva al fatidico dunque che fa cadere la maschera, rivelando l’impotenza : non sono un uomo, ho fallito la prova. Ma è tutta la relazione con la donna a essere posta sotto il giogo di questa prova, che aspetta l’isterico come il patibolo il condannato. Sul sintomo isterico dell'impotenza maschile, visto attraverso l'opposizione tra il desiderio e l'amore (Manghi Moreno) Manghi Moreno
258Raccolta 'in progress' di tutti gli scritti di Freud sul transfert. Sul transfert (Freud Sigmund) Freud Sigmund
259Siegfried Bernfeld, On Psychoanalytic Training, Psychoanalytic Quarterly, 31, 1962, pp. 453-482. ***** Prefazione di Moustapha Safouan Introduzione di Rudolf Ekstein Per la prima volta tradotta in italiano l' inaudita conferenza di Bernfeld, tenuta davanti alla Società e all'Istituto di San Francisco il 10 novembre 1952, alcuni mesi prima della sua morte, avvenuta il 2 aprile 1953. ***** ' Bisogna credere che la morte di un uomo riesca a produrre effetti che egli non riusciva a ottenere da vivo. [...] In effetti, la conferenza di Bernfeld è un documento inestimabile che illustra, certo, le sue reazioni turbate (e ne aveva ben donde!), ma anche la svolta più decisiva nella storia del movimento psicanalitico.' (Dalla Prefazione di M. Safouan) Sulla formazione analitica [1952] (Bernfeld Siegfried) Bernfeld Siegfried
260On the Formation of the Psychoanalyst. Intervento tenuto a Strasburgo, novembre 2003. ***** 'A partire da questo cambia la motivazione all'analisi didattica: non si tratta più di una questione legata all'acquisire un sapere sull'inconscio e sui cosiddetti processi primari, un sapere utilizzabile nell'affrontare altri casi; è piuttosto questione di sbarazzarsi dell'intero campo del sapere, specialmente del sapere psicoanalitico, inevitabilmente pronto a fungere da oggetto destinato, principalmente, a impedire il proprio ascolto di fronte all'erompere dell'inconscio.' Sulla formazione dello psicoanalista (Safouan Moustapha) Safouan Moustapha
261Che cos’è una donna...non più inserita nel discorso del padrone? Sulle ragioni della abrogazione dell'isteria [Manghi Moreno] Manghi Moreno
262Ed. orig. A supplement to Freud’s history of an infantile neurosis, The International Journal of Psycho-Analysis, IX, 1928; ripreso in TheWolf-Man by the Wolf-Man, a cura di Muriel Gardiner, Basic Books, Inc., New York 1971[ora anche su Google Books] ; trad. it. di Gianna Tornabuoni, in Sigmund Freud / Muriel Gardiner, Il caso dell’uomo dei lupi, Newton Compton, collana Psicologia e psicoanalisi, Roma 1974, pp. 232-269. ***** Supplemento alla Storia di una nevrosi infantile di Freud [1928 (1945)] (Mach Brunswick Ruth) Mack Brunswick Ruth
263Traduzione italiana del famoso articolo The development of transference, pubblicato in 'Psychoanalytic Quarterly', 19, 1950, in cui Malcapine critica la tesi di Freud secondo cui l'origine del transfert deve essere ricondotta 'alla natura dell’essere malato stesso in ciò che ha di più intimo'; secondo Malcapine essa deve essere invece imputata alle condizioni della 'situazione analitica'. Sviluppo della traslazione [1950] (Malcapine Ida) Malcapine Ida
264Articolo pubblicato in Materiali di Estetica – N. 7.2: (dicembre) 2020. Sulla temporalità all’epoca del corona virus Tempo debito (Ricci Giancarlo) Ricci, Giancarlo
265Tratto dal vol. 5 dell'edizione delle Opere di Sigmund Freud, Boringhieri, Torino 1985, pp. 447 - 465. ***** 1. Tutti gli esseri animati, maschili e femminili sono dotati di un organo genitale maschile. 2. I bambini nascono dall'ano 3. Il coito tra i genitori è una violenta lotta tra i sessi, dove ci si ferisce. Queste teorie sono elaborate intorno ai quattro anni dal bambino che indaga sui grandi problemi della vita: non sono fantasie, ma autentiche teorie, nel senso di rigorose, autonome, conclusioni tratte da accurate indagini sui dati forniti dalla propria esperienza (necessariamente incompleta) al bambino, che non crede e rifiuta le risposte che gli danno, imbarazzati e evasivi, gli adulti. Teorie sessuali dei bambini [1908] (Freud Sigmund) Freud Sigmund
266'Si tratta di reduci, creature sopravvissute a una catastrofe: nessuna esplosione nucleare, nessuna bomba H, ma una terra disabitata da incontri, nella desertificazione dei rapporti di cui i bambini sono stati i primi a fare le spese. La catastrofe è già acqua passata per questi bambini, il loro tempo è senza dolore, nell'ironia fulminante di quello che si dicono, segnale di un pensiero vigile, compiuto e senza speranza. Non sono orfani di niente e nessuno perché non hanno ricordi né passato, non hanno casa né paesaggio.' The day after dei bambini di Altan (Puiatti Sandra) Puiatti Sandra
267'Non c'è amore felice. Quello che l'isterica domanda, non è un uomo che andrebbe al di là di questo impossibile per portarle la felicità nell'amore, ma un uomo che sapendo tutto questo - che la via dell'amore non è la via della felicità - assume per l'appunto il rischio dell'amore, e delle sofferenze che comporta. Non è questo che domanda ogni donna? Sì, certo, tutte quelle che sono diventate donne. Lo domandano perché lo sanno. Ma l'isterica non lo sa ancora.' (Lucien Israel) Todo sobre la hystérica (Manghi Moreno) Manghi Moreno
268In Moustapha Safouan La sexualité féminine dans la doctrine freudienne, Éditions du Seuil, Paris 1976; traduzione italiana La sessualità femminile nella dottrina freudiana, Garzanti, Milano 1980, pp. 81-96. ***** Un testo imprescindibile, e come sempre, nel caso di Safouan, esemplare, per conoscere la lettura e il contributo apportato da Lacan al complesso edipico. Tramonto complesso edipico (Il). Una revisione (Safouan Moustapha) Safouan Moustapha
269Il presente testo è tratto da Sigmund Freud, La vita sessuale, Bollati-Boringhieri, Torino 1970 e 2012, pp. 168-175, traduzione di Ermanno Sagittario, controllato sul testo riprodotto nelle Opere di Sigmund Freud, vol. 10, Boringhieri, Torino 1978, pp. 27-33. ***** Il complesso edipico tramonta come un evento naturale o deve venire distrutto? Sulla traduzione di Untergang, dissoluzione, distruzione (ma nelle OSF tradotto con tramonto) si confrontano due teorie, radicalmente antinomiche, della psicoanalisi, ma la posta in gioco è il destino del soggetto. Tramonto del complesso edipico (Il) [1924] (Freud Sigmund) Freud Sigmund
270Prima traduzione italiana a cura di A. Bertoloni Proponiamo questo importante testo, finora mai tradotto in italiano, a cui Lacan dedica la lezione XXIII (31 maggio 1961) del seminario sul Transfert. [Il file è stato scaricato dal sito dell'A.L.I. - Associazione Lacaniana Internazionale - e solo per evitare una sua possibile irreperibilità, incluso nella nostra biblioteca]. 'Che l’Io abbandoni una parte della sua libido in favore di un Io diverso [...] è un miracolo che richiede urgentemente di essere spiegato.' Transfert e amore (1934) (Bergler E. e Jekels L.) Bergler Edmund e Jekels Ludwig
271Tratto dal testo di Moustafa Safouan, Le transfert et le désir de l'analyste, Seuil, Paris 1988, pp. 108-114. L'analista supporto di Eros contro Thanatos. Transfert e struttura (Safouan Moustapha) Safouan Moustapha
272' (...) basta un niente, a volte un ritardo di pochi minuti, per perdere il treno del proprio desiderio'. Tremolio lungo (Un) (Scollo Lavizzari Marco) Scollo Lavizzari Marco
273Il presente testo propone la traduzione del capitolo VII « Les paradoxes de la transmission », pp. 73 - 87, che ci è parso senz’altro quello cruciale di tutto il libro. ***** La legge di lasciare padre e madre per poter fare alleanza con un uomo o una donna che vengono da altrove è la legge del desiderio. Fu certamente la scoperta capitale della psicoanalisi freudiana, anche se l’umanità la conosce da tempo immemorabile. L’amore e il godimento sessuale non bastano da soli a fare legame coniugale; ci vogliono il desiderio e la sua legge. Ora, come si trasmette questa legge? Da chi la riceviamo? Tu lascerai tuo padre e tua madre (Julien Philippe) Julien Philippe
274Continuare a mantenersi aperte tutte le strade, tutti i destini, risulta lo stesso che rifiutare il giudizio d'impossibilità che rappresenta l'esito augurabile della dissoluzione del complesso edipico. Il mancato giudizio di impossibilità mantiene il soggetto nel possesso dell'oggetto incestuoso, fissato nell'identificazione al fallo che l'Altro si aspetta da lui. Uccidere aliquis (Puiatti Sandra) Puiatti Sandra
275Quando gli uomini (maschi) portavano i pantaloni (di flanella). ***** Questo articolo di Alexandre Kojève - la cui fama resta affidata alle sue leggendarie lezioni parigine degli anni trenta sulla Fenomenologia dello spirito di Hegel, fra i cui uditori erano Georges Bataille, Jacques Lacan, Raymond Queneau, André Breton, Maurice Merleau-Ponty, Raymond Aron , Gaston Fessard, Eric Weil, Georges Gurvitch, Jean Hyppolite (per citarne solo alcuni) - è stato pubblicato in Critique, agosto-settembre 1956, pp. 704-708, con il titolo Le dernier nouveau monde, consacrato a due romanzi contemporanei di grande successo scritti da Françoise Sagan, Bonjour tristesse (1954) e Un certain sourire (1956). Ultimo nuovo mondo. (L') (Kojève Alexandre) Kojève Alexandre
276In Opere, 11 voll., a cura di C.L. Musatti, Boringhieri, Torino 1985, vol. 10, pp. 499 - 508. ***** L'umorismo vuol dire: «Guarda, cosí è il mondo che sembra tanto pericoloso. Un giuoco infantile, buono appunto per scherzarci su !». ***** Si veda anche Inconscio umorista (L'), di Paul-Laurent Assoun. Umorismo (L') [1927] (Freud Sigmund) Freud Sigmund
277La leggenda di San Giuliano raccontata da Jacopo da Varagine ci rivela che un figlio non può sopportare che il padre e la madre, da sempre immaginati come una 'coppia genitoriale' asessuata, possano mostrarsi come un uomo e una donna che si desiderano; ci rivela, in altri termini, che noi, in quanto figli, non riusciamo a considerarci come il frutto generato dell’amore di un uomo per una donna, di una donna per un uomo. Perché questo pensiero ci è così intollerabile? Un fantasma edipico: la 'coppia genitoriale' Manghi Moreno
278Relazione tenuta all’incontro presso il Centro Milanese di Terapia Familiare, 21 settembre 2015, sul tema del “Soggetto collettivo”. 'La mia intenzione è avviare una revisione della psicologia freudiana delle masse, che a mio giudizio non rende giustizia al soggetto collettivo. Il compito che mi do è di liberare Freud dalle sue stesse – come chiamarle? – dalle sue stesse inibizioni. Sta qui per me una profonda preoccupazione, perché, pur essendo critico di Freud, sono intimamente freudiano, sono tenacemente ancorato al freudismo, dove però trovo che Freud è inibito a “pelare” il soggetto collettivo; non riesce a liberarlo dalla buccia del soggetto individuale. Il mio problema è ben definito nel Faust di Goethe, che afferma: Quel che hai ereditato dai tuoi padri, riconquistalo se vuoi possederlo. (vv. 682-3)' Uomo discende dagli uomini (L') (Sciacchitano Antonello) Sciacchitano Antonello
279La formazione degli analisti è una formazione professionale che dopo la frequentazione di una scuola e un apprendistato rilascia un diploma in psicoanalisi? Gli psicoanalisti sono dei professionisti dell'inconscio - degli analisti della psiche? L'analisi didattica insegna un corpo di conoscenze come all'università? Insegna una tecnica? Un saperci-fare? Oppure la formazione dello psicoanalista è un'iniziazione ai Misteri della psicoanalisi attraverso la maieutica di un Maestro? È in questo modo che la psicoanalisi si trasmette - attraverso un sapere formalizzato, un corpo di teorie, un insieme di competenze, di controlli e di verifiche, che il docente insegna allo studente in scuole e istituti riconosciuti? Oppure essa si trasmette per via iniziatica, esoterica, più attraverso una mantica che una maieutica, infinitamente lontano da ogni luogo istituzionale? O queste non sono che le due facce di una stessa medaglia? Urogallo (L') - Introduzione al problema della formazione degli analisti (Manghi Moreno) Manghi Moreno
280In The indivisible remainder: an essay on Schelling and related matters Verso Books, 1996, pp. 115-119. ***** Il riferimento ad Antigone di Lacan come caso esemplare dell’etica del desiderio è diventato un luogo comune in anni recenti, in contrasto significativo con l’assenza di reazioni al com-mento di Lacan sul dramma di Claudel. Questa assenza di reazioni,tuttavia, non sorprende veramente, qui le cose sono molto più inquietanti: nessun lampo di bellezza scaturisce dal pathos sublime degli eventi tragici sulla scena, solamente un tic di repulsione. Ci limitiamo alla prima parte della trilogia, L’Ostaggio (L’Otage) di Paul Claudel. ***** --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Si veda anche: Rifiuto. La Versagung nell'insegnamento di Jacques lacan (Il) (Moreno Manghi); Linea d'ombra del desiderio (La). Da Antigone a Sygne (Sandra Puiatti). Versagung : da Paul Claudel (La). Il rifiuto come resistenza (Zizek Slavoj) Zizek Slavoj
281Onore al sintomo di Gabriella Ripa di Meana ci arricchisce di tre apporti fondamentali: – la malattia contro e al posto del sintomo, con l’obiettivo politico di farlo scomparire dato che, senza il sintomo, dell’inconscio può passare nel discorso sociale poco o nulla; infatti, al contrario del sogno, del lapsus, dell’atto mancato, delle dimenticanze, fenomeni che non interferiscono più di tanto nella normalità della vita e possono essere trascurati in modo indolore, il sintomo ci costringe a essere preso in considerazione, a condizione di non medicalizzarlo; – il sintomo al posto del padre, premessa di un nuovo e diverso legame sociale dove è proprio il sintomo, annunciatore di una domanda di sapere intorno alla parte radicalmente sconosciuta del nostro essere, a orientarci nei nostri atti; e dove il godimento sfugge all’illegittimità e alla colpa, come pure al rischio di distruggerci che è immanente a un legame sociale sempre più perverso, per saldarsi a un desiderio che non è più rinuncia e tentazione, ma sanzione della nostra divisione di soggetti, per cui solo vale la pena di vivere e di 'essere umani'; – il sintomo come nodo di un nuovo rapporto col linguaggio e la politica, riscattati dall’umiliazione in cui da troppo tempo versano. Vocazione ricercata. Postille a Onore al sintomo di G. Ripa di Meana (La) (Manghi Moreno) Manghi Moreno


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