Sinossi di tutti i testi (5): E-F

Indice Alfabetico

Elezioni amministrative degli psicanalisti seri (Le) (Israel Lucien) 

Penultimo incontro (6 marzo 1989) del seminario di Lucien Isräel Revision impertinente de quelques concepts psychanalytiques (1988-1989), pubblicato in La parole et l’aliénation, Éditions érès-Arcanes, Collection «Hypothèses», Ramonville Sainte-Agne, 2007, pp. 69-76. 

"Non passa anno in cui non si faccia un congresso sul Witz, il motto di spirito. Ma un congresso sul Witz che non faccia sbellicare la gente fino a crepare dal ridere, bisogna veramente essere in una società di psicanalisti per sopportarlo. Eppure, ci si permette di ridere a squarciagola quando si vedono dei congressi di parapsicologia, dei congressi di maghi, dei congressi di taumaturghi. È a questo che vogliamo assomigliare? Vogliamo portare al colmo la serietà rendendo serio e noioso il Witz? Se così fosse sarebbe spaventoso e ci avvicineremmo a ciò che la volta scorsa avevo scelto come titolo: «La verkümmerte Freiheit», la libertà rattrappita. Rammentatevi di quel che dicevo [...], dicevo che il desiderio, in certi lavori d’analista e anche in Freud, appariva come legato al superio, come un prodotto del superio – osceno e feroce, secondo i termini di Lacan, ma dobbiamo spingerci un po’ più lontano. È questa ferocia oscena che le persone portano sul grugno, e che rende laidi. Ecco perché uno psicanalista serio fa scappare i clienti."


Entwicklungsziele der Psychoanalyse di Ferenczi e Rank (Gli) (Accerboni Pavanello Anna Maria) 

Pubblicato  su "Il piccolo Hans,", 63, autunno 1989, pp. 162-188. 

Un saggio che indaga il famoso scritto di Ferenczi e Rank, svolta cruciale nella storia della correlazione tra teoria e tecnica in psicoanalisi.


 Epilogo (Sias Giovanni) 

"Ma come si fa davvero a credere che una società approvi e permetta la psicanalisi? Sarebbe come dire che la città ammette un’altra legge oltre la propria. Ma dopo che Sofocle ha rappresentato con l’Antigone l’avvento della legge della città e che accanto a essa non può sussistere nessun’altra legge, fosse pure quella divina o quella arcaica dei legami primordiali e ancestrali, come pensare che la città ammetta un’altra legge come quella del desiderio? Lacan sproloquiava su non si sa bene quale legge del cuore, forse non aveva letto bene l’Antigone. Molto più lucido, in queste occasioni, Bion il quale sapeva bene che cosa stava dicendo quando affermava che la società non avrebbe mai permesso la pratica della psicanalisi. Tanto che concludeva il suo ragionamento agli sprovveduti psicanalisti (italiani, in quel caso) Non sono certo che noi tutti non dovremmo essere pronti a passare alla clandestinità, come suole dirsi."


Equazione simbolica : Girl = Fallo (L') (1936) (Fenichel Otto) 

L’articolo originale di Otto Fenichel in lingua tedesca, «Die symbolische Gleichung: Mädche = Phallus», Internat. Zeitschrift f. Psychoanalyse, 1936, Bd. XXII, Hf. 3, pp. 299 -314, è oggi irreperibile; la traduzione di Sandra Puiatti qui presentata si basa sulla versione inglese, «The Symbolic Equation: Girl = Phallus», Psychoanalytic Quarterly, 1949,18, pp. 303 -324. L'articolo è preceduto da "Il tipo Mignon", di Jacques Lacan.


Era morto e non lo sapeva (Lacan Jacques) 

L'interpretazione di Lacan del celebre sogno interpretato da Freud. Terza edizione completamente riveduta e corretta, arricchita degli estratti della seduta del 17 dicembre 1958 del seminario di Jacques Lacan Il desiderio e la sua interpretazione e da un commento di Moustapha Safouan.

"C’è qualcosa, che dopo tutto è molto più diffusa di quello che si crede nei rapporti tra soggetti, qualcosa che ha l’apparenza del mezzo-morto (e in ogni specie  di  esseri  viventi  il  mezzo-morto  non  ci  lascia  affatto  tranquilli), e che contraddistingue una gran parte del nostro comportamento con i nostri simili (qualcosa  di  cui  forse  dobbiamo  tener  conto  quando  ci  incarichiamo  di ascoltare  le confidenze, il  libero discorso di un soggetto che si è sottoposto a un’esperienza  psicoanalitica); c’è  qualcosa  che  si  ripercuote  in  noi  con  una reazione  a  cui  dobbiamo  dare  molta  più  importanza,  una reazione sempre presente, incidente, essenziale, che in noi corrisponde a quella sorta di precauzione a cui facciamo ricorso per non fare osservare al mezzo-morto che là dov’è, nel luogo dove sta parlandoci, è per metà preda della morte."


Eredità presupposta (L') (Puiatti Sandra)

 Sul film L'eredità (2003) di Per Fly


Exoriar(e) ALIQUIS nostris ex ossibus ultor [1901] (Freud Sigmund) 

Costituisce il Capitolo 2, "Dimenticanza di parole straniere", di S. Freud, Psicopatologia della vita quotidiana. Dimenticanze, lapsus, sbadataggini, superstizioni ed errori (1901), in Opere, vol. 4, Boringhieri, Torino 1970, pp. 63 - 68. 

Una delle più spettacolari performance di Freud, dove l'interpretazione della dimenticanza della parola aliquis in un verso di Virgilio si innalza alla potenza del Destino. Dopo più di settant'anni, procurò a Sebastiano Timpanaro un travaso di bile.

"Il soggetto ha lamentato che la generazione attuale del suo popolo viene privata dei suoi diritti e profetizza come Didone che una nuova generazione si assumerà la vendetta contro gli oppressori. Egli ha dunque espresso il desiderio di avere dei discendenti. A questo punto gli si frappone un pensiero antagonista: Desideri tu davvero tanto vivamente avere discendenti? Ciò non è vero. Quale sarebbe il tuo imbarazzo se tu ora ricevessi la notizia che da quella persona che sai devi attenderti dei discendenti? No, nessuna progenie, pur avendone bisogno per la vendetta." 


Fallo nella teoria psicoanalitica (Il) (Safouan Moustapha, Conté Claude)  

Articolo « Phallus » in Enciclopaedia Universalis, Vol. 12, pp. 914-915. 

Distinto dal termine pene, che designa l’organo sessuale maschile nella sua realtà anatomica, il termine fallo si è imposto nella teoria psicoanalitica per connotare una funzione simbolica che ha un ruolo essenziale riguardo alla corretta posizione del soggetto umano in rapporto al desiderio e che, nelle sue alterazioni, è all’origine dei differenti tipi di nevrosi e di perversioni. La funzione fallica occupa un posto essenziale nel destino soggettivo tanto dell’uomo che della donna, ed è per l’appunto ciò che, fin da subito, mostra che l’ordine simbolico nell’uomo si distacca dalla realtà biologica per imporgli la propria determinazione.


Fantasma nella dottrina psicoanalitica (Il) e la questione della fine dell'analisi (Safouan Moustapha) 

Tratto da un seminario tenuto a Strasbourg durante l'anno 1971-72 sulla Théorie de la technique psychanalytique. Apparso in "Scilicet", n. 4. Testo redatto in collaborazione con Claude Conté e rivisto dagli autori. 


Fate le pulizie di casa, non l'amore (Israel Lucien) 

Faites le ménage, pas l’amour è la trascrizione del terzo incontro, avvenuto l’8 gennaio 1990. del seminario L’aliénation (1990) tenuto da Lucien Isräel alla facoltà di medicina di Strasburgo, e pubblicato, insieme al seminario Révision impertinente de quelques concepts psychanalytique (1988-1989), per i tipi di érès-Arcanes, Ramonville Saint-Ange, 2007, in un unico volume dal titolo La parole et l’aliénation nella collezione Hypothèses, diretta da J.-R. Freymann, pp. 111-120.

"Nella psichiatria classica, e in particolare nella psichiatria tedesca, c'è qualcosa che viene chiamato Hausfrauenwahn o Putzfrauenwahn, la follia delle casalinghe. È questa follia che è spesso una forma di nevrosi ossessiva, ma in realtà, ancora più spesso, una barriera contro ciò che è diventato, direi quasi classico, chiamare depressione - che impone la frase: fate le pulizie di casa, non l'amore."


Fatuità del discorso sulle essenze (Sciacchitano Antonello) 

"La medicina, come la filosofia, è una pratica essenzialistica del pensiero. Le essenze mediche sono le entità nosologiche, le malattie, tipicamente l’'ipertensione essenziale o idiopatica' o ipertensione senza causa nota. (A nessuno passa per la mente che proprio l’assetto essenzialistico impedisca di trovare la causa). [...] Le essenze sono fondamentalmente inanalizzabili, quindi si può associare loro qualunque estrinseca “contingenza”, spesso per qualche immaginaria analogia, naturalmente sempre giustificabile in nome del principio di ragion sufficiente: “Se c’è l’essenza, che è anche causa prima, ci deve essere qualche effetto che la mostra.”


Feticismo (1927) (Freud Sigmund) 

Già in precedenti lavori Freud aveva sostenuto che il feticismo sorge da un conflitto derivato dalla scoperta del bambino maschio che la femmina è priva del fallo e dall’angoscia di castrazione che a questa scoperta traumatica fa seguito. Ma l’interesse di questo scritto non sta solo nella sua analisi del feticismo, bensì anche in una nuova ipotesi metapsicologica che qui è adombrata e che verrà ripresa e approfondita negli scritti successivi, La scissione dell’Io nel processo di difesa (1938) e il Compendio di psicoanalisi (1938), cap. 8: è l’ipotesi basata su casi clinici recentemente osservati da Freud secondo cui il rinnegamento feticistico implicherebbe una vera e propria scissione nell’Io del soggetto.


Feticismo : il Simbolico, l'Immaginario, il Reale (1956)  (Lacan Jacques, Granoff Wladimir) 

Articolo ntrovabile, mai apparso in francese », Fetishism : the Symbolic, the Imaginary and the Real, fu commissionato da Michael Balint a Jacques Lacan nel 1954, che lo passò a Wladimir Granoff, che lo ha scritto direttamente in inglese, con la firma congiunta di Lacan, (caso unico) e pubblicato in Perversions : Psychodynamics and Therapy, New-York Random-House Inc., pp. 265-276, 1956.


Figure dell'esperienza psicanalitica (Fallone Carmen)

"Cosa avviene e cosa si produce in un’esperienza psicanalitica? Partendo da questa interrogazione ho incontrato delle figure, cioè forme del movimento i cui contorni, spessori, colori sono espressioni della mia stessa esperienza e della meditazione su di essa. In questo senso, ogni figura è solo una postura, una disposizione della lingua nell’infinito baratro della parola."



Sul Tema della famiglia

           Fluctuat nec mergitur (Sergio Contardi)

           Presentazione a Giancarlo Ricci, Le città di Freud, Jaka Book, Milano 1995.
 Il testo di Sergio Contardi è tratto dal suo libro Una leggera indifferenza, un certo disinganno, un lieve disincanto. Le modalità di essere nella          mancanza, a cura di G. Sias e M. Manghi, Polimnia Digital Editions, Sacile (PN) 2021.

Forclusione del Nome-del-Padre (La) (Dor Joel)  

Tratto da Joël Dor, Introduction à la lecture de Lacan 1. L’inconscient structuré comme un langage Denoël, Paris 1985, pp. 114 -127. 

"Ma ciò su cui vogliamo insistere è che conviene occuparsi non soltanto del modo con cui la madre si colloca in rapporto alla persona del padre, ma del caso ch'ella fa della sua parola, diciamo il termine giusto, della sua autorità, in altri termini del posto che riserva al Nome-del-Padre nella promozione della legge." (J. Lacan)


Formazione analitica e analisi didattica (1953) (Balint Michael)

Intervento al simposio Problemi della formazione psicoanalitica, svoltosi in occasione del 180 Congresso Internazionale di Psicoanalisi, Londra, 28 luglio 1953, pubblicato per la prima volta in Int. J. Psycho-Anal., 1954, 35; traduzione italiana di Antonio Calvano, in Michael Balint, L’analisi didattica - Chi psicoanalizzerà gli psicoanalisti?, a cura di Gino Zucchini, Guaraldi Editore, Rimini, 1974. 

"Per certi pazienti, o forse per molti, l'interpretazione di piccoli segni di aggressività può apparire come un comportamento realmente ostile motivato dalla capziosità e dall'irritabilità dell'analista. Un risultato verosimile di tale tecnica potrebbe essere questo: il paziente sente che l'analista ha bisogno di proteggersi dal suo odio feroce e dalle sue aggressioni, e che va pertanto tirando fuori cautamente, ma decisamente, ogni germoglio, facendo di un sassolino una montagna e dando contemporaneamente da vedere di essere immune e superiore a quale che sia odio e ostilità. Può sorgere una nascosta, insincera od anche ipocrita collusione, mentre l'analista e il paziente trattano le parvenze di emozioni come se fossero autentiche. Una via d'uscita a questa situazione di tensione è la repressione di ogni sospetto, l'idealizzazione dell'analista, l'introiezione della sua immagine idealizzata, mentre un'aggressività e un disprezzo profondi vengono riservati a quei cattivi che nella loro cieca stupidità non riconoscono e rispettano l'idolo, e, più ancora, sono odiati quei folli, irritanti e disonesti che cercano di ingannarlo."


Frammento inedito del 1931 (Freud Sigmund) 

Questo è un frammento inedito, databile al 1931. Ritrovato da Paul Roazen nel 2004 nel lascito di William Bul-litt, ora depositato alla Yale University, faceva parte della biografia del presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson, scritta congiuntamente da Freud e Bullitt ed edita molti anni dopo la morte di entrambi gli autori (Sigmund Freud & William C. Bullitt, Thomas Woodrow Wilson, Twentyeighth President of the United States: A Psychological Study, Boston: Houghton Mif-flin, 1967, 1966; London: Weidenfeld & Nicolson, 1967. Trad. it.: Il caso Th. Woodrow Wilson, ventottesimo presidente degli Stati Uniti: uno studio psicologico. Prefazione di Franco Fornari. Milano: Feltrinelli, 1967). I

"Il frammento, di eccezionale importanza quale sommario di psicoanalisi, che precede di alcuni anni il Compendio del 1938 (pubblicato nel 1940), è forse il testo più esplicito sul cristianesimo dovuto a Freud, e si iscrive in quel ripensamento teoretico delle origini e dei fondamenti delle religioni che costituisce, con il suo L’uomo Mosè e la religione monoteistica, la scena finale della sua speculazione." (Michele Ranchetti)


Freud per sempre (Lacan Jacques) 

Intervista rilasciata da Jacques Lacan a Emilia Granzotto pubblicata su "Panorama", Roma, 21 novembre 1974. 

"Freud. Come si fa a giudicarlo superato, se ancora non l’abbiamo interamente capito ? Di certo sappiamo che ha fatto conoscere cose nuovissime, mai neppure immaginate prima di lui. Dai problemi dell’Inconscio all’importanza della sessualità, dall’accesso al simbolico alla soggezione alle leggi del linguaggio. La sua dottrina ha messo in questione la verità, una faccenda che riguarda tutti e ciascuno, personalmente. Altro che crisi."


Funzione dei suoni onomatopeici nel bambino (La) (Manghi Moreno) 

Che cosa permette al logopedista di affermare che il bambino utilizza delle onomatopee anziché delle parole? In altri termini, perché broouumm non dovrebbe avere lo stesso valore significante di macchinina? Beninteso, non si tratta qui di negare la natura del suono onomatopeico in quanto tale, ma di chiedersi se esso possa avere un valore significante; in tal caso, broouumm non sarebbe più l’imitazione del rumore della macchina ma la significherebbe.


Fuorilegge - La legge 56/89 o Legge Ossicini - Il reato di leso diritto (La) (Contri Giacomo) 

"Nella sua mediocrità questa Legge sembra una brutta favola ma non lo è: non meriterebbe menzione, se non fosse per l’insidia dell’antigiuridicità che essa veicola: brutta sì, favola no bensì minaccia (per il Diritto), segno dei tempi. Non è incostituzionale bensì anticostituzionale se l’intero Diritto ne acquistasse la forma, il Diritto finirebbe i suoi giorni."


Pagina 5 di 13