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Doriano Fasoli, Dal libro al divano. Autobiografia intellettuale di una psicoanalisi. Saggio-conversazione con Giovanni Sias


Editore: Alpes Italia
Collana: I territori della psiche
Anno edizione: 2018
In commercio dal: 10 gennaio 2019
Pagine: 220 p., BrossuraEAN: 9788865315101

Un libro importante, che racconta una storia della psicanalisi sconosciuta, completamente aliena dalla burocratizzazione delle scuole, dallo psicanalista "medico-professionista dell'inconscio (o della "mente")", dall'egemonia imperialista del lacanismo milleriano, dagli psicanalisti mediatici che "twittano" ricette edificanti apprezzate dai tutti, dagli SPIcanalisti che con animo aperto alla letizia confortano i "pazienti" distesi sui "lettini". L' "umiltà" invocata da Giovanni Sias come prima virtù dello psicanalista non deve ingannare: è il suo modo di seminare il Terrore tra coloro che ormai si possono definire gli scapoli del divano.
Doriano Fasoli ha il grande merito del garbo e della discrezione, ponendo domande concise e mirate, senza mai pretendere di occupare la scena. In attesa di una meditata recensione, e di un'anteprima, ecco la "sinossi" presentata dall'editore.

"Una Storia della psicoanalisi percorsa attraverso l'intervista di Doriano Fasoli a Giovanni Sias, psicoanalista formatosi fra la metà degli anni '70 e '80 del Novecento, lacaniano di formazione. Questo libro narra di come è giunto alla psicoanalisi partendo dalla rilettura dei classici, dalla generazione che ha fondato la psicoanalisi. Impegnato nella ricerca psicoanalitica, ritiene che gli psicoanalisti debbano tornare ad essere pensatori, ricercatori e innovatori e propone una psicoanalisi negativa, contro quella positiva che vede nel "paziente" il tòpos della psicopatologia e nello psicoanalista quello di un'illusoria competenza professionale nell'ambito della salute. Ricercatore libero dalle definizioni scolastiche, e piuttosto estraneo agli allineamenti di pensiero vigenti nelle associazioni psicoanalitiche, la sua teoretica procede dalla cultura classica con la quale è venuto a contatto attraverso gli studi universitari di storia del Rinascimento La sua lettura di Freud, come quella dei maestri della psicoanalisi si compie nel solco della sapienza antica greco-ebraica, prefilosofica e non religiosa, quanto in quella dello spirito, del pensiero rinascimentale e contemporanea."   


          

Moustapha Safouan, La civilizzazione post-edipica

Traduzione di Gabriella Ripa di Meana

Editore: Polimnia Digital Editions
Collana: Psicanalisi e dintorni
Anno edizione: 2018
Formato ebook: PDF, EPUB, MOBI-KINDLE
In commercio dal: 31 dicembre-primi di gennaio 2019 nei principali stores on line
Pagine: 151 
ISBN : 9788899193553
ISBN – A : 10.9788899193/553

Nel suo insieme questo libro – opera di un maestro della psicanalisi, lacaniana ma non solo – è il racconto della saga che va dall'instaurazione dell'Edipo come iniziazione del particolare all’universale, alla sua degradazione come complesso psico-patologico e infine alla sua stessa scomparsa, dopo la conquista del potere politico da parte del neoliberalismo, con la promozione di una sessualità edonistica e «il governo degli uomini attraverso il solo astratto gioco delle regole impersonali su cui nessuno, chiunque sia, ha presa alcuna». Al tempo stesso, la Civilizzazione post-edipica ci parla degli effetti del passaggio dalla civiltà “freudiana” (fondata sull’interdizione dell’incesto, e dunque su una Legge universale che mentre impone al soggetto la perdita dell’oggetto del godimento, ne promuove al tempo stesso il Desiderio e la consapevolezza del suo limite mortale) alla civiltà attuale, la civiltà “post-edipica”, che annienta progressivamente tutti quei limiti che per la procreazione, per il desiderio e per la sessualità erano considerati, ancora nel Novecento, invalicabili e necessari. Con un umorismo tanto insistente quanto impercettibile – nascosto dietro al rigore di una ponderosa e recentissima saggistica perlopiù di genere scientifico, economico, sociologico –, l’Autore passa in rassegna un universo tecnologico che, nel mercato globale di una compravendita miliardaria, riduce l’uomo e la donna alle loro cellule primarie, e il bambino a quel neonato con ciuccio e pannolino che in una vignetta di Altan afferma: «In seguito a un giro di spermi congelati fecondazioni in vitro e uteri in affitto sono nato io: figlio di me stesso». In una situazione che sembra senza speranza, Safouan tuttavia non cede alla tentazione di contemplare il Leviatano neo-liberista nel solo registro che può dar sollievo agli spiriti illuminati: il grottesco. E resiste perfino alla seduzione di combattere per l’unica causa nobile rimasta: quella persa. Nella fattispecie, la psicanalisi. A provocare la fine di quest’ultima – ammonisce – «non è la fine della sessualità, quanto piuttosto la fine della sua stutturazione come scelta d’oggetto». Che è come dire: dominio senza limiti delle pulsioni a scapito dell’inconscio, attraverso cui, solamente, è possibile scegliere un altro soggetto sessuato, differente da me, e non semplicemente un pezzo del suo corpo, o un servizio sessuale da commissionargli (con tanto di contratto firmato), tramite cui godere di me stesso. E se l’amore è altro dal narcisismo, la mia scelta comporterà perfino il fargli dono di ciò che mi manca. Due civiltà sono messe a confronto e il fatto di esserne consapevoli può ancora indurre la possibilità di una scelta che non tiene conto del prezzo da pagare.




Moreno Manghi, Ci prendono per fessi. La legge (56/89) della manipolazione e dell'inganno

Editore: Polimnia Digital Editions
Collana: I Quaderni di Polimnia (Quaderno II)
Anno di edizione: 2018
Formato ebook: PDF, EPUB, MOBI-KINDLE
In commercio dal: 18 dicembre 2018
Pagine: 47
ISBN: 9788899193577
GRATUITO

La psicoterapia è solo un caso particolare della vita relazionale quotidiana, mentre molti vorrebbero che la vita relazionale quotidiana o fosse del tutto estranea alle specifiche modalità relazionali concettualizzate all’interno del loro orientamento psicoterapico, o addirittura obbedisse a queste ultime.
Non ci sono, né possono esserci in alcun modo degli atti psichici riservati per legge a qualcuno in particolare come suoi “atti tipici”, compresa la diagnosi, la somministrazione di test psicologici, l’interpretazione, l’indagine sui processi mentali e tutti quegli “interventi finalizzati a modificare l’universo psicologico del soggetto”. Ciascuno di questi atti, al di là dell’inganno con cui li si vuole millantare come medici, sono da sempre i normali “atti tipici” di ciascuno, che pratichiamo continuamente, in qualunque momento della giornata, perfino da bambini, anche se li designiamo comunemente con altri nomi.